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  • Venerdì 31 gennaio 2014

Prendere cibo dai cassonetti è reato?

Se n'è discusso nel Regno Unito, dopo che un tribunale ha fatto cadere le accuse contro un uomo che aveva preso cibo scaduto buttato da un supermercato

A woman collects food waste at the main food market on December 28, 2011 in Madrid. The poor scavenge for discarded fruit and food, hunting Among the delivery trucks at the Mercamadrid. Their plight is bleak evidence of Spain's stalled economy, and a queue of five million jobless people. AFP PHOTO/Pedro ARMESTRE (Photo credit should read PEDRO ARMESTRE/AFP/Getty Images)
A woman collects food waste at the main food market on December 28, 2011 in Madrid. The poor scavenge for discarded fruit and food, hunting Among the delivery trucks at the Mercamadrid. Their plight is bleak evidence of Spain's stalled economy, and a queue of five million jobless people. AFP PHOTO/Pedro ARMESTRE (Photo credit should read PEDRO ARMESTRE/AFP/Getty Images)

Paul May è un web designer freelance inglese e vive in una casa occupata a Londra (uno squat). May era stato arrestato con altre due persone lo scorso 25 ottobre mentre prendeva confezioni di cibo scaduto da un bidone della spazzatura in una zona recintata dietro a un supermercato della catena Iceland. La polizia aveva eseguito l’arresto e aveva riportato i beni sottratti, del valore di circa 40 euro, al supermercato. Il procuratore aveva inizialmente deciso di perseguire i tre per furto, alla fine però, dopo settimane di pressioni del pubblico e dopo che anche i dirigenti di Iceland avevano pubblicamente affermato di non aver sporto denuncia, le accuse sono state fatte cadere. In inghilterra, infatti, il procuratore che deve valutare se portare un caso a processo deve rispettare il criterio del ‘pubblico interesse’, ovvero: è nel pubblico interesse perseguire un determinato reato? In questo caso è stato deciso che, per varie ragioni, non lo era.

La pratica di recuperare confezioni di cibo scaduto ma ancora commestibile dai bidoni della spazzatura dei supermercati – in inglese skipping, dalla parola skip: bidone – è piuttosto comune nella comunità degli squatter inglesi, per ragioni sia economiche (il cibo skippato non si paga), che etiche, dato che la pratica sottolinea l’enorme spreco di cibo. La pratica, tuttavia, è spesso contrastata dai gestori dei supermercati che non la vedono di buon occhio: non è raro che sulle confezioni di cibo scaduto venga versata ammoniaca o vernice colorata in modo da scoraggiarne il recupero.

Dietro alla questione si presenta un dilemma etico: se da una parte la spazzatura è pur sempre di proprietà di qualcuno, è difficile accettare l’idea che prendere del cibo scaduto e destinato alla discarica sia considerato furto. Qualche anno fa, sempre in Inghilterra, un altro caso simile fu seguito dai giornali: Sasha Hall fu arrestata dalla polizia nella sua casa, in Essex, dopo che insieme a decine di altre persone aveva prelevato confezioni di cibo che un supermercato locale aveva buttato dopo la rottura dell’impianto di refrigerazione. In questo caso Sasha Hall fu dichiarata colpevole di furto e la sua pena fu sospesa con la condizionale.

In Italia rubare la spazzatura è un reato?
Per quanto possa apparire controintuitivo, in generale la risposta è sì: in Italia l’appropriazione di spazzatura è considerato un furto, come sancito dall’articolo 624 del codice penale. Se i rifiuti sono in un cassonetto sono comunque soggetti a diritto di proprietà: sono di qualcuno, sia questo colui che li ha buttati nel cassonetto o l’ente che gestisce la raccolta dei rifiuti. Solo nel caso in cui i rifiuti fossero invece abbandonati su suolo pubblico potrebbero essere considerati res derelicta e la loro appropriazione non costituirebbe reato.

Perchè?
La spazzatura, anche se generalmente è non voluta da chi la butta, ha comunque un valore per la società: soprattutto quella che può essere riciclata come vetro, lattine e carta. Nel caso del cibo, anche se può apparire in un certo senso dickensiano recintare e proteggere bidoni di prodotti scaduti e quindi invendibili, ci sono delle questioni di salute pubblica che rendono consigliabile disporre appropriatamente di prodotti scaduti piuttosto che lasciare che questi possano essere consumati liberamente dal pubblico.

Foto: Dominique Faget/AFP/GettyImages