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  • Martedì 14 gennaio 2014

La legge contro i gay in Nigeria

È entrata in vigore lunedì, rende illegali le relazioni omosessuali (persino parlarne e "sponsorizzarle") e prevede fino a 14 anni di carcere

NEW YORK - SEPTEMBER 25: Asif Ali Zardari, President of Pakistan, addresses the United Nations General Assembly with a picture of his assassinated wife Benazir Bhutto, former prime minister of Pakistan and founder of the Pakistan People's Party, sitting on the podium in front of him, on September 25, 2012 in New York City. Over 120 prime ministers, presidents and monarchs are gathering this week at the U.N. for the annual meeting. This year's focus among leaders will be the ongoing fighting in Syria, which is beginning to threaten regional stability. (Photo by Michael Nagle/Getty Images)
NEW YORK - SEPTEMBER 25: Asif Ali Zardari, President of Pakistan, addresses the United Nations General Assembly with a picture of his assassinated wife Benazir Bhutto, former prime minister of Pakistan and founder of the Pakistan People's Party, sitting on the podium in front of him, on September 25, 2012 in New York City. Over 120 prime ministers, presidents and monarchs are gathering this week at the U.N. for the annual meeting. This year's focus among leaders will be the ongoing fighting in Syria, which is beginning to threaten regional stability. (Photo by Michael Nagle/Getty Images)

Il presidente della Nigeria, Goodluck Johathan, ha firmato una legge che trasforma in reato le relazioni amorose tra persone dello stesso sesso e prevede, per chi non la rispetta, fino a 14 anni di carcere. La legge era stata approvata dal parlamento il maggio scorso, ma non era mai stata firmata dal presidente: ora, conferma la stampa locale, si deve considerare in vigore a tutti gli effetti. Associated Press scrive che decine di persone sono già state arrestate in applicazione della legge.

La nuova legge vieta non solo di portare avanti una relazione con una persona dello stesso sesso, ma anche di organizzare e frequentare incontri tra gay, sponsorizzare e operare in qualsiasi tipo di organizzazione gay, inclusi i club privati. Inoltre, matrimoni o partnership tra persone gay riconosciuti in altri paesi saranno considerati nulli in Nigeria. Secondo Associated Press, che ha visto una copia del testo di legge firmato dal presidente Jonathan, nella versione finale è rimasto fuori un articolo precedentemente proposto che considerava un crimine non denunciare alle autorità una relazione omosessuale, e che avrebbe, per esempio, forzato denunce anche all’interno della stessa famiglia.

La firma della legge da parte del presidente non è stata molto pubblicizzata dalla stampa locale, apparentemente, scrive il New York Times, per evitare tensioni con altri paesi in cui le relazioni tra omosessuali sono permesse: si spiega così anche il lungo periodo che è passato dalla firma della legge (7 gennaio) alla diffusione della notizia (13 gennaio). Lunedì il segretario di stato statunitense, John Kerry, ha fatto sapere di essere “profondamente preoccupato” perché la legge viola le garanzie di difesa dei diritti umani basilari contenute nella stessa Costituzione nigeriana.

Secondo il portavoce del presidente, scrive il giornale locale Sahara Reporters, più del 90 per cento dei nigeriani si oppone ai matrimoni tra persone dello stesso sesso e la legge è in linea con quello che chiede la popolazione della Nigeria. Il testo era stato però duramente condannato dall’Alto commissariato per i diritti umani delle Nazioni Unite, oltre che da Amnesty International e Human Rights Watch.

La legge è stata molto criticata da altri gruppi che si occupano di difesa dei diritti umani, non solo per la repressione nei confronti dei gay, ma anche per le limitazioni alla libertà di espressione che implicitamente contiene. I critici la considerano un passo indietro rilevante e notevole nell’ambito delle rivendicazioni dei diritti dei gay in Africa, dove le relazioni omosessuali sono già ampiamente proibite. Uno dei problemi di cui i gruppi locali in difesa dei diritti umani discutono di più è che la legge potrebbe aumentare il rischio di alcune persone di contrarre o non affrontare adeguatamente l’HIV e l’AIDS, perché le organizzazione che dovrebbero aiutarle sono state messe fuori legge.

Foto: il presidente della Nigeria, Goodluck Jonathan (Michael Nagle/Getty Images)