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  • Giovedì 5 dicembre 2013

Il nuovo sito del Manifesto

È online da ieri, senza pubblicità, con novità sugli abbonamenti e un paywall “poroso” in arrivo

Da mercoledì 4 dicembre il manifesto – «quotidiano comunista» fondato nel 1969 e pubblicato da una società cooperativa i cui soci sono gli stessi giornalisti – è online con un nuovo sito. Come spiega Matteo Bartocci, una delle più importanti firme del manifesto, la realizzazione del nuovo sito è stata possibile grazie alle donazioni di 1448 persone. Il nuovo sito fa parte di un più ampio rinnovamento della versione digitale, che nel 2013 ha incluso nuove app per iPad e iPhone, la pubblicazione di diversi ebook su Amazon e la creazione di un mensile dedicato all’Estremo Oriente. Nei primi due anni di avviamento il manifesto si finanzierà solo grazie alle vendite, agli abbonamenti e alla poca pubblicità su carta. Per il momento si potranno leggere 20 articoli gratis a settimana (per poterne leggere di più ci si dovrà abbonare).

Il sito che vedete su www​.ilma​ni​fe​sto​.it è un regalo per voi. È il risul­tato della gene­ro­sità di 1.448 dona­tori che hanno sot­to­scritto per rea­liz­zarlo e dell’impegno dei lavo­ra­tori del mani­fe­sto e di the­Prin­tLabs che hanno lavo­rato a tappe for­zate per rispet­tare la pro­messa con i let­tori.

La ver­sione che vedete è ancora una ver­sione «beta» con molte cose da met­tere a punto. Le innu­me­re­voli fun­zioni che abbiamo pre­vi­sto saranno rila­sciate gra­dual­mente e vedrete le novità mate­ria­liz­zarsi sui vostri schermi mano a mano che le com­ple­tiamo.
Il mani​fe​sto​.it è un can­tiere aperto ma abbiamo deciso di con­di­vi­derlo da subito con voi in modo che pos­siate par­te­ci­pare in prima per­sona allo svi­luppo di un pro­getto che non ha molti simili nella stampa ita­liana. È tutt’altro che per­fetto. Anzi, è pieno di errori. Errori umani, non di uffici mar­ke­ting. Che cor­reg­ge­remo gra­zie alle vostre segna­la­zioni e al vostro aiuto. Per noi è una scom­messa poli­tica a tutto campo. Anche incom­pleto, alcuni «det­ta­gli» spe­riamo sal­tino subito agli occhi: non c’è la pub­bli­cità. È una sfida teme­ra­ria, viste le nostre magre finanze, ma che fac­ciamo con la mas­sima fidu­cia nella nostra comu­nità, che saprà pren­dere tra le mani un pro­getto che può cre­scere solo se noi fac­ciamo un buon lavoro e voi con­tri­buite alla sua rea­liz­za­zione. O il sito del mani­fe­sto è uno stru­mento poli­tico e di incon­tro o non è.

Le pagine che vedete su Inter­net, rea­liz­zate con un lavoro dav­vero a tutto campo dagli straor­di­nari ragazzi di the­Prin­tLabs, sono scritte da una reda­zione che non distin­gue più (e impa­rerà a farlo sem­pre meglio nel corso del tempo) tra infor­ma­zione su carta e infor­ma­zione digi­tale.

Il mani­fe­sto diventa un gior­nale com­ple­ta­mente inte­grato tra edi­cola, Inter­net, dispo­si­tivi mobili e social net­work. Pen­sare un quo­ti­diano come la somma di que­sti pro­dotti sepa­rati è molto dispen­dioso eco­no­mi­ca­mente per una impresa “pic­cola” come la nostra. Ed è sba­gliato per voi lettori. Il nostro lavoro è ren­dervi impos­si­bile non “curio­sare” nel mani­fe­sto ovun­que siate e qua­lun­que moda­lità sce­gliate. Ci tro­ve­rete non solo in edi­cola ma su face­book, twit­ter e sui vostri tele­fo­nini. Potrete leg­gerci dove e quando volete. Il nuovo sito non è sol­tanto il «nostro» sito. È un sito fatto per voi rea­liz­zato gra­zie alle vostre dona­zioni. È una respon­sa­bi­lità che qui a via Bar­goni sen­tiamo molto forte. Lo abbiamo costruito con le vostre sot­to­scri­zioni e per­ciò sia noi che voi dob­biamo averne cura. È dav­vero un «bene comune». In qua­lun­que momento potete dire come la pen­sate, cosa va e cosa non va. Siamo par­titi in corsa e quindi ci saranno pro­blemi. Ma sono messi nel conto. Per­ché è sì un sito di infor­ma­zione ma è soprat­tutto il sito di una «comu­nità» molto par­ti­co­lare come quella del mani­fe­sto. Noi siamo per­sone che lavo­riamo insieme. A cia­scuno per­ciò il com­pito di con­tri­buire, infor­marsi e infor­mare, farlo cre­scere e diven­tare sem­pre più bello ed efficace.

(continua a leggere sul sito del manifesto)