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  • Martedì 3 dicembre 2013

Il video dell’uomo trovato vivo dopo 60 ore sott’acqua

Era stato dato per morto dopo il naufragio del rimorchiatore su cui stava viaggiando, al largo della Nigeria

I soccorritori di un rimorchiatore affondato la scorsa primavera lungo le coste dalla Nigeria hanno da poco diffuso il video del salvataggio dell’unico sopravvissuto all’incidente, creduto morto per almeno due giorni e rimasto in vita grazie a una bolla d’aria formatasi nella nave.

Harrison Okene era in uno dei piccoli bagni del rimorchiatore Jascon-4 quando il mare grosso fece ribaltare e affondare la barca nell’Atlantico, a circa 30 chilometri dalle coste nigeriane lo scorso 26 maggio alle 4 e 50 del mattino. Era il cuoco di bordo e in quel momento non sapeva di essere l’unico dei 12 membri dell’equipaggio a essere sopravvissuto. Forzò la porta del bagno e iniziò a scivolare lungo il soffitto di un corridoio finendo in un altro bagno, dove si era formata una bolla d’aria alta circa un metro. Lì Okene ha vissuto al buio per circa 60 ore, senza cibo e avendo solo della Coca-Cola da bere, sperando nell’arrivo dei soccorsi.

Dopo avere recuperato nelle prime ore dall’incidente i corpi di dieci membri dell’equipaggio, i soccorritori tra il 26 e il 28 maggio avevano condotto altre immersioni per cercare le due persone date ancora per disperse. Una non sarebbe mai stata ritrovata, mentre l’altra era Okene. Il video mostra il momento in cui il cuoco di bordo viene raggiunto da un sommozzatore: si vede chiaramente la mano di Okene che lo afferra, mentre il sub annuncia di avere trovato una persona ancora viva.

Dopo avergli passato maschera e boccaglio, Okene è stato riportato sulla terraferma, dove è stato sottoposto ad alcuni trattamenti sanitari compresa la camera iperbarica per evitare scompensi dovuti al cambio di pressione, dopo avere trascorso due giorni e mezzo a decine di metri sott’acqua.

Okene ha successivamente raccontato come sono stati quei giorni in attesa di soccorsi:

Ero lì in acqua nella totale oscurità pensando che fosse semplicemente la fine. Ho continuato a pensare che a un certo punto l’acqua avrebbe riempito lo spazio in cui mi trovavo, ma non è successo. Ero così affamato, ma soprattutto molto molto assetato. L’acqua salata mi aveva fatto spelare lingua. […] Avevo molto freddo ed era tutto buio. Non potevo vedere nulla, ma capivo di avere vicini i corpi degli altri membri dell’equipaggio. Potevo sentirne il rumore. Era orribile.