Mario Monti e il corso della storia

In un’intervista pubblicata sabato 19 ottobre sul Corriere della Sera, Mario Monti ha spiegato ad Aldo Cazzullo perché non è pentito della sua scelta di entrare in politica e partecipare all’ultima campagna elettorale.

Non sono affatto pentito. Sapevo che sarebbe stato costoso sul piano personale sacrificare quella cosa impalpabile ma importante che è la terzietà, su cui avevo impostato tutta la mia vita. Ne ho pagato un prezzo forse ancora maggiore di quello che mi aspettavo. Ma in 50 giorni, non so come, senza organizzazione, abbiamo preso oltre tre milioni di voti, in maggioranza di centrodestra. Senza di noi, il PdL avrebbe la maggioranza alla Camera e al Senato, Berlusconi sarebbe diventato a sua scelta presidente della Repubblica o presidente del consiglio, e avrebbe deciso da chi sarebbe stata occupata l’altra posizione. Scelta civica ha contribuito a costruire la grande coalizione, a ristabilire quel rispetto per la politica europea e per il bilancio pubblico che nella campagna elettorale era stato gettato alle ortiche. Senza di noi, il corso della storia italiana sarebbe stato leggermente diverso.