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  • Mercoledì 16 ottobre 2013

Le Filippine dopo il terremoto

Le foto dei danni nelle province centrali del paese dove sono morte almeno 144 persone

A boy rides a bicycle past a destroyed building in Loon, Bohol a day after an earthquake hit central Philippines October 16, 2013. REUTERS/Erik De Castro (PHILIPPINES – Tags: DISASTER ENVIRONMENT SOCIETY)

A boy rides a bicycle past a destroyed building in Loon, Bohol a day after an earthquake hit central Philippines October 16, 2013. REUTERS/Erik De Castro (PHILIPPINES – Tags: DISASTER ENVIRONMENT SOCIETY)

I morti per il terremoto di magnitudo 7.1 nelle Filippine centrali di martedì sono almeno 144, ha detto il direttore della protezione civile filippina. Mentre i soccorsi proseguono – ci si aspetta che le stime sul numero delle persone morte aumenti – l’agenzia sismologica locale ha registrato tra ieri e oggi 413 scosse di minore magnitudo. Le due isole più colpite dal terremoto, Bohol e Cebu, sono state dichiarate in “stato di calamità” dalle autorità e da ieri la Guardia Costiera nazionale è al lavoro per portare aiuti e soccorsi ai residenti.

Il terremoto ha causato anche molti danni a edifici di importanza storica e religiosa, tra cui molte chiese cattoliche costruite centinaia di anni fa nelle province di Cebu e Bohol. Il governatore della provincia di Bohol, Edgardo Chatto, ha detto che le autorità tenteranno di ricostruire le chiese storiche del territorio, ma alcune hanno subito talmente tanti danni da rendere impossibile qualsiasi intervento di restauro.

Il terremoto si è verificato poco dopo le 8 del mattino di martedì (le 2 di notte in Italia). L’epicentro è stato a 620 chilometri a sud-est della capitale Manila, nei pressi di Catigbian, città situata nella provincia di Bohol, in cui vivono 1,2 milioni di persone ed è molto conosciuta dai turisti per le sue spiagge. Ieri nel paese era festa e questo in parte ha ridotto il numero degli incidenti dovuti al terremoto, perché scuole e uffici erano chiusi.