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  • Martedì 8 ottobre 2013

Uno stage al Post

Employees in a newsroom of French left-leaning newspaper "Liberation" at the newspaper's headquarters in Paris, Wednesday, Nov. 23, 2005. Employees voted on Wednesday to pursue their strike for the third day in a row, after management announced plans to shed dozens of jobs. (AP Photo/Christophe Ena)
Employees in a newsroom of French left-leaning newspaper "Liberation" at the newspaper's headquarters in Paris, Wednesday, Nov. 23, 2005. Employees voted on Wednesday to pursue their strike for the third day in a row, after management announced plans to shed dozens of jobs. (AP Photo/Christophe Ena)

Aggiornamento del 25 ottobre: abbiamo ricevuto più di 200 mail, ne ringraziamo molto tutti quanti, e dichiariamo chiuse le ricerche. Grazie ancora.

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Chiarezza e informazioni fondamentali, innanzitutto: il Post ha libero uno stage di tre mesi estendibile a sei. Lo stage non è pagato (prevede un piccolo rimborso spese, a dirla tutta: ma è piccolo). E implica stare a Milano. Per dare un’idea sulle prospettive, sono incerte: in questi tre anni e mezzo sette persone hanno fatto uno stage simile; quattro di loro oggi lavorano al Post a tempo pieno, una part-time, una no, una sta finendo lo stage. Però tutti hanno imparato molte cose e sono contenti di averlo fatto.

Chi è interessato, mandi una mail cercando di spiegare per quali ragioni lo stage sarà un investimento proficuo per il Post. Altri suggerimenti per intendersi meglio sono qui e qui e qui. E persino qui, per soprammercato.

Un’ultima informazione preventiva: cerchiamo di rispondere a tutti, non riusciremo a rispondere a tutti personalmente, ma vi ringraziamo comunque, che lo sappiamo che è importante per tutti.

(AP Photo/Christophe Ena)