In Scozia si litiga per il mostro di Loch Ness

Un operatore turistico ha ammesso di aver creato una foto falsa per alimentare la leggenda e ha criticato i suoi colleghi che la mettono in discussione

Loch ness
Una vista del lago di Loch Ness (AP Photo)

George Edwards ha ammesso che una foto scattata la scorsa estate al mostro di Loch Ness, e che era stata definita la migliore mai realizzata, è un falso. Edwards ha 61 anni, abita a Drumnadrochit, un paesino nel nord della Scozia sulla costa occidentale di Loch Ness, e si guadagna da vivere trasportando turisti sul lago con la sua barca e vendendo presunte foto del mostro. Quello che nella foto appariva come il mostro era in realtà una gobba in vetroresina utilizzata da Edwards per girare un documentario nel 2011. L’uomo ha spiegato di aver creato il falso per «divertirmi un po’».

L’episodio è l’ultimo di una lunga serie di controversie che hanno diviso le due agenzie turistiche del paese: l’agenzia Nessieland va incontro al desiderio di folklore dei turisti e dà per certa – o molto probabile – l’esistenza del mostro, mentre il Loch Ness Center and Exhibition preferisce un approccio più scientifico e parla soltanto di leggende e invenzioni fantastiche. Entrambe le agenzie offrono un giro turistico molto simile, che inizia con un tunnel al buio. Mentre quello di Nessieland prosegue raccontando avvistamenti del mostro e passaggi da cui potrebbe spuntare, il Loch Ness Center smonta gli avvistamenti degli anni Trenta – da cui iniziò la leggenda – usando in sottofondo una musica da circo.

Edwards ha detto di non avere alcun rimorso per la foto falsa, dicendosi soddisfatto di aver eguagliato l’altra celebre immagine del mostro che più di tutte contribuì a creare il mito: fu scattata dal 1934 dal chirurgo inglese Robert Wilson. Negli anni Ottanta il Loch Ness Center dimostrò che si trattava di un giocattolo sottomarino con montata sopra una testa di serpente. Edwards ha spiegato il suo punto di vista dicendo: «come pensate che Loch Ness avrebbe fatto negli anni senza quella foto?». Ha anche scritto una lettera alla Camera di commercio di Drumnadrochit lamentandosi dell’approccio scientifico del Loch Ness Center, che danneggerebbe l’industria del turismo locale. «La maggior parte delle persone sulla mia barca pensa che sia solo divertente. Cosa porta più persone a Loch Ness, le mie storielle o i cosiddetti esperti che parlano di onde e pesci? Dovrebbero smetterla di prendersi così tanto sul serio». E ha aggiunto dicendo: «pensate a cosa succederebbe se il signor Shine [direttore del Loch Ness Center] o il signor Raynor [un altro ricercatore] arrivassero in America e andassero a Disneyland a dire ai bambini che Topolino non esiste, di non credere a quella robaccia. È quello che stanno cercando di fare qui».

Tony Harmsworth, guida turistica nonché direttore del sito della Camera di commercio, su un sito Internet istituzionale ha accusato Edwards di trattare i turisti come sciocchi e mandarli in giro «con la testa piena di spazzatura». Secondo lui non esiste nessuna creatura misteriosa nel lago e «dare alle persone fotografie false perché credano a quello che desiderano non è il modo migliore per accrescere il turismo nelle Highlands scozzesi». I vertici della Camera di commercio hanno chiesto a Harmsworth di rimuovere le accuse a Edwards dal sito, sostenendo di avere una posizione neutrale sulla faccenda, e per tutta risposta molti membri dell’organizzazione si sono dimessi.

La leggenda del mostro di Loch Ness è nata almeno 1.500 anni fa: pare che il primo avvistamento risalga al 565 dopo Cristo. L’interesse per la storia è ripreso dal 1933, quando una coppia raccontò a un giornale locale di aver avvistato una strana creatura spuntare dal lago, profondo fino a 240 metri, per poi immergersi, scomparendo nella nebbia. La testimonianza che più di tutte rese celebre la leggenda è proprio la foto scattata da Wilson nel 1934, che poi si dimostrò artefatta. Edwards però dice di non avere dubbi sulla presenza del mostro nel lago. Sostiene di aver creato la foto falsa per dimostrare quanto sia facile farlo e per attirare di nuovo l’attenzione sulla leggenda, ma ai turisti saliti sulla sua barca ha raccontato «gli ho scattato più foto nel corso degli anni. Una in particolare, del 6 giugno 1986, è una foto assolutamente autentica». A oggi non è mai stata provata in alcun modo la fondatezza delle leggende né l’esistenza di nessun animale ignoto nel lago di Loch Ness.

Una vista di Loch Ness. (Ap Photo)