La Slovenia chiederà aiuto all’Europa?

Il governatore della banca centrale dice che è ormai questione di "settimane", se il governo non presenterà piani alternativi credibili

Le prossime settimane saranno cruciali per evitare che la Slovenia sia costretta a ricorrere agli aiuti europei, ha dichiarato Bostjan Jazbec, governatore della banca centrale slovena, in un’intervista pubblicata sabato 21. «È di importanza fondamentale che nelle prossime settimane il governo prepari un piano credibile di riforme e un programma credibile di privatizzazioni e di altre misure per far riprendere l’economia», ha detto Jazbec. Altrimenti «dovremo probabilmente chiedere aiuto».

Nel paese si discute di un piano per evitare di dover richiedere gli aiuti europei almeno dal maggio 2013, quando il nuovo premier, Alenka Bratusek, annunciò l’innalzamento dell’IVA dal 20 al 22 per cento e la privatizzazione di 15 imprese pubbliche. Il bilancio pubblico si trova in grave crisi e probabilmente chiuderà il 2013 con un deficit del 7,9 per cento.

L’economia del paese è stata colpita in particolare dalla crisi del settore bancario, che al momento si trova ad affrontare circa 7,5 miliardi di euro di “sofferenze”, cioè prestiti impossibili o molto difficili da far rientrare. Le sofferenze in Slovenia sono circa il 30 per cento di tutti i prestiti erogati (in Italia, dove le sofferenze sono comunque piuttosto alte, ammontano a circa il 6 per cento).

La responsabilità di questa situazione è in genere attribuita alla leggerezza con cui alcune grandi banche statali hanno concesso prestiti a numerosi manager e imprenditori legati alla classe politica per acquistare, a debito, quote nelle aziende che lo Stato aveva privatizzato negli ultimi anni. Con l’arrivo della crisi economica, che ha colpito le esportazioni da cui il paese è dipendente, questi crediti si sono rapidamente trasformati in sofferenze, mandando in crisi il sistema bancario. Negli ultimi anni il governo sloveno si è rifiutato di privatizzare le principali banche e imprese del paese e attualmente lo stato controlla direttamente circa il 50 per cento dell’intera economia. Jazbec ha avvertito il parlamento sloveno che se non si troverà il modo di salvare il sistema bancario del paese, i contribuenti potrebbero trovarsi a pagare circa 15 miliardi di euro.

Anche il sistema giudiziario sloveno non funziona molto bene. È stato calcolato che per risolvere una controversia di affari tra due imprese un tribunale sloveno impiega in media tre anni. Parlando dei numerosi problemi del sistema giudiziario, Jazbec ha dichiarato: «Mi sento come un sommozzatore in un fiume fangoso, che non vede nulla e può solo gridare di paura ogni volta che vede qualcosa galleggiargli accanto».