I guai di BlackBerry

Che ha annunciato grosse perdite per il secondo trimestre e il licenziamento di oltre quattromila dipendenti

Thorsten Heins, president and CEO at BlackBerry speaks at a conference, Tuesday, May 14, 2013, in Orlando, Fla. (AP Photo/John Raoux)
Thorsten Heins, president and CEO at BlackBerry speaks at a conference, Tuesday, May 14, 2013, in Orlando, Fla. (AP Photo/John Raoux)

Venerdì 20 settembre BlackBerry ha annunciato con un comunicato le previsioni dei dati finanziari del secondo trimestre 2013, che saranno ufficializzati la settimana prossima.

La società canadese parla di perdite per 702 milioni di euro, che porteranno entro la fine dell’anno al licenziamento di 4.500 persone, cioè del 40 per cento dei dipendenti che, in tutto il mondo, sono circa 12.700. Già nel 2012 la società aveva licenziato cinquemila dipendenti.

L’annuncio ha avuto forti conseguenze sui mercati finanziari, per i timori degli investitori sullo stato di salute della società. Le azioni hanno avuto un forte ribasso: dopo l’annuncio di venerdì le azioni di BlackBerry quotate alla Borsa di Toronto sono scese del 23,7 per cento, il dato più basso dall’inizio dell’anno, e quelle quotate al NASDAQ – l’indice dei principali titoli tecnologici negli Stati Uniti – sono scese del 17 per cento.

Le perdite di BlackBerry sono state causate principalmente da forti svalutazioni societarie e dai dati negativi riferiti alle vendite. Da tempo la società sta cercando di vendere le proprie quote, ma il mancato successo dei nuovi smartphone con il nuovo sistema operativo BlackBerry 10 non ha aiutato a valorizzare i propri prodotti.

(Il nuovo BlackBerry 10 e tutto il resto)

Secondo Reuters i problemi riscontrati nel secondo trimestre si riferiscono soprattutto ai grossi investimenti fatti dalla società sul modello Z10 – il primo dispositivo ad avere il sistema operativo BlackBerry 10 – a fronte di vendite che sono state al di sotto delle aspettative. C’è stato quindi circa un miliardo di euro di perdite a causa di stock invenduti. Nel secondo trimestre la società ha venduto in totale 3,7 milioni di smartphone, ma si è trattato per la maggior parte di modelli a basso costo, cioè con il vecchio sistema operativo BlackBerry 7.

Secondo quanto riporta il Wall Street Journal – che aveva anticipato la notizia – la quota di mercato di BlackBerry nel settore degli smartphone è diminuita molto negli ultimi anni, a vantaggio di Apple e Samsung. Nel mercato statunitense si è passati da una quota del 14 per cento, due anni fa, a una quota attuale del 3 per cento. Il fatturato del secondo trimestre dovrebbe essere di circa 1,2 miliardi di euro, composto per circa la metà da entrate che si riferiscono ai servizi. Questo significa che i principali problemi di BlackBerry derivano proprio dalla produzione e vendita di smartphone. Anche in base a questo, le strategie della società si baseranno in futuro su un numero limitato di modelli (dovrebbero essere quattro), divisi tra fascia alta e fascia bassa, mentre i maggiori investimenti saranno dedicati alle offerte riferite ai servizi e ai prodotti destinati alle aziende.

Foto: Thorsten Heins, presidente e amministratore delegato di BlackBerry (AP Photo/John Raoux)