• Italia
  • Mercoledì 17 luglio 2013

Gli arresti della famiglia Ligresti

Salvatore Ligresti, i suoi tre figli e tre ex manager sono accusati di irregolarità nel bilancio di FonSAI degli ultimi anni

La mattina del 17 luglio 2013 la Guardia di Finanza di Torino ha eseguito su richiesta della procura sette misure di custodia cautelare nei confronti della famiglia Ligresti e di alcuni ex dirigenti di Fondiaria-SAI: Salvatore Ligresti, 81 anni, è ai domiciliari, mentre le sue figlie Jonella e Giulia Maria sono state trasferite in carcere. Paolo Gioacchino, il terzo figlio, si trova invece in Svizzera e risulta quindi “ricercato”.

La Guardia di Finanza ha notificato misure di custodia cautelare anche agli ex amministratori delegati di FonSAI Fausto Marchionni (ai domiciliari), Emanuele Erbetta (in carcere) e all’ex vicepresidente Antonio Talarico (ai domiciliari). Le ipotesi di reato nei loro confronti sono falso in bilancio aggravato e manipolazione del mercato.

Per tutti e sette gli arrestati l’accusa è di false comunicazioni sociali e riguarda il bilancio del 2010 di FonSAI: avrebbero nascosto la mancanza di circa 600 milioni di euro dalle riserve assicurative della società (precisamente dalla cosiddetta riserva sinistri), comunicando quindi al mercato notizie false sul bilancio dell’azienda. L’obiettivo era quello di evitare conseguenze negative sul titolo di FonSAI, quotata in borsa (dopo l’annuncio degli arresti, il titolo sta perdendo molto).

L’inchiesta della procura di Torino è iniziata nell’estate del 2012, ma non è l’unica che riguarda il gruppo Ligresti: quella precedente, e finora più celebre, è della procura di Milano e riguarda Premafin, la società finanziaria che controlla FonSAI, nel cui ambito sono già stati effettuati diversi sequestri e perquisizioni nel corso degli ultimi mesi.

Salvatore Ligresti è un imprenditore che negli ultimi anni è finito diverse volte in inchieste giudiziarie, ma che ha anche avuto un ruolo in molte delle principali vicende del capitalismo italiano degli ultimi anni. Di origini siciliane, Ligresti ha fatto fortuna nel settore immobiliare, in particolare a Milano durante gli anni Ottanta: è stato molto vicino al socialista Bettino Craxi e al celebre banchiere Enrico Cuccia. Le numerose società immobiliari che appartengono alla sua famiglia o in cui ha una partecipazione sono tuttora coinvolte in diversi progetti legati all’Expo 2015.

(Perché si parla sempre di Ligresti)

Ligresti ha avuto ruoli importanti e partecipazioni azionarie in moltissime società italiane, tra le più importanti la banca Capitalia e poi Unicredit, oltre ad un ruolo per molti anni in Mediobanca. Nel settore assicurativo la società di famiglia è Fondiaria-SAI, controllata dalla holding Premafin. La sua famiglia fa parte del patto di sindacato di RCS, la società editrice del Corriere della Sera, di cui possiede circa il 5 per cento.

Negli ultimi anni, la società Fondiaria-SAI è stata in gravi difficoltà e il gruppo Ligresti è stato molto vicino al dissesto: per questo motivo sono state avviate le complicate operazioni di fusione tra FonSAI e il gruppo assicurativo Unipol, che prevedono la vendita da parte dei Ligresti della proprietà di FonSAI.