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  • Giovedì 20 giugno 2013

L’inquinamento a Singapore

In città è tutto molto grigio, la situazione è considerata "pericolosa", il governo ha invitato tutti a restare in casa: la causa sono gli incendi nelle foreste in Indonesia

The sun rises over the Singapore Central Business District, or CBD skyline as the haze or smog envelopes the city on Thursday, June 20, 2013. A smoky haze triggered by forest fires in neighboring Indonesia has caused air pollution to briefly hit its worst level in nearly 16 years in Singapore. (AP Photo/Joseph Nair)
The sun rises over the Singapore Central Business District, or CBD skyline as the haze or smog envelopes the city on Thursday, June 20, 2013. A smoky haze triggered by forest fires in neighboring Indonesia has caused air pollution to briefly hit its worst level in nearly 16 years in Singapore. (AP Photo/Joseph Nair)

Dal 17 giugno a Singapore gli indici di inquinamento hanno raggiunto livelli altissimi e la città è stata avvolta da una densa foschia. Giovedì alle 13 ora locale (erano le sei di mattina in Italia) l’Indice Standard di Inquinamento (PSI), che fornisce un sistema uniforme per misurare i livelli di inquinamento dell’aria, ha raggiunto quota 371: la soglia di 300, quella che separa una situazione “molto insalubre” da una “pericolosa”, è stata quindi superata.

Il livello di inquinamento così elevato è stato causato dalla deforestazione illegale e massiccia nell’isola indonesiana di Sumatra, in Indonesia: come succede ogni anno, ampi tratti di foresta sono stati dati alle fiamme per far spazio a piantagioni di olio di palma di cui sia l’Indonesia che la Malesia sono importanti produttori, facendo sì che le polveri nocive causate dagli incendi arrivassero fino a Singapore. I livelli di inquinamento di questi giorni sono superiori anche a quelli del 1997, quando l’indice di inquinamento aveva raggiunto quota 226 a Singapore e livelli molto alti anche in diversi paesi del sud-est asiatico, facendo ammalare, dice BBC, circa 20 milioni di persone. Nel 2002 i paesi della regione riuniti nell’ASEAN (Associazione delle Nazioni del Sud Est Asiatico) avevano approvato un trattato che regolava questo fenomeno: tuttavia, l’Indonesia non l’ha ancora ratificato.

Di fronte all’emergenza che si è creata quest’anno, le autorità che si occupano dell’ambiente nei due paesi hanno organizzato una riunione di emergenza oggi a Giacarta, la capitale dell’Indonesia. Nel frattempo però ci sono stati dei battibecchi tra il ministro dell’Ambiente di Singapore – che ha scritto su Facebook che chiederà un’ “azione definitiva” da parte dell’Indonesia – e il ministro del Welfare indonesiano, che ha detto che Singapore «si sta comportando in maniera infantile».

Il primo ministro di Singapore, Lee Hsien Loong, ha detto che la foschia potrebbe durare ancora per diverse settimane, almeno fino a che non si conclude la stagione secca a Sumatra. L’alternativa è che vengano utilizzati dei sistemi di induzione artificiale della pioggia, come ha detto di voler fare il governo indonesiano. Loong ha consigliato agli abitanti della città di rimanere in casa, se possibile, e ha aggiunto che i controllori del traffico aereo presteranno molta più attenzione nel loro lavoro, data la scarsa visibilità di questi giorni.