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  • Lunedì 17 giugno 2013

Gli scontri fuori dagli stadi del Brasile

Anche ieri, prima della partita dell'Italia al Maracanà: i manifestanti protestano contro i costi per l'organizzazione dei Mondiali, ci sono stati feriti e arresti (foto)

People jump over burnt tyres during a protest blocking the access to Brasilia's Mane Garrincha, one of the six host stadiums for the upcoming Confederations Cup, in Brasilia on June 14, 2013. People demonstrate against the government's policy of the expenditure for the 2014 FIFA World Cup. A police spokesman said the protest was organized by the Homeless Workers Movement (MTST) which is campaigning to reduce Brazil's housing shortage by staging squatters' occupations in abandoned government buildings. Brazil faces Japan Saturday at Mane Garrincha in the opening game of the two-week Confederations Cup, a dry run for next year's World Cup. AFP PHOTO / YASUYOSHI CHIBA (Photo credit should read YASUYOSHI CHIBA/AFP/Getty Images)
People jump over burnt tyres during a protest blocking the access to Brasilia's Mane Garrincha, one of the six host stadiums for the upcoming Confederations Cup, in Brasilia on June 14, 2013. People demonstrate against the government's policy of the expenditure for the 2014 FIFA World Cup. A police spokesman said the protest was organized by the Homeless Workers Movement (MTST) which is campaigning to reduce Brazil's housing shortage by staging squatters' occupations in abandoned government buildings. Brazil faces Japan Saturday at Mane Garrincha in the opening game of the two-week Confederations Cup, a dry run for next year's World Cup. AFP PHOTO / YASUYOSHI CHIBA (Photo credit should read YASUYOSHI CHIBA/AFP/Getty Images)

Per il terzo giorno consecutivo dall’inizio della Confederations Cup, il torneo di calcio tra squadre nazionali che si disputa l’anno prima dei Mondiali, ci sono state proteste e scontri tra la polizia e migliaia di manifestanti fuori dagli stadi del Brasile. Gli attivisti, che appartengono soprattutto a gruppi di studenti e lavoratori, sono contrari alle spese sostenute per l’organizzazione dei Mondiali del 2014. Tra gli striscioni portati dai manifestanti si leggeva: «Noi non vogliamo la Coppa del Mondo» e «Abbiamo bisogno di soldi per gli ospedali e le scuole». Le proteste sono anche legate all’aumento di circa il 7 per cento dei prezzi dei trasporti pubblici. Da circa una settimana, per questo motivo, ci sono cortei nelle più grandi città del paese.

Le proteste fuori dagli stadi sono iniziate venerdì 14 giugno, quando circa duemila persone si sono trovate a Brasilia e hanno incendiato alcuni pneumatici. Le manifestazioni sono proseguite il giorno dopo, sabato 15 giugno, prima della partita d’esordio della Confederations Cup tra Brasile e Giappone, sempre fuori dallo stadio Garrincha (costato 380 milioni di euro). Gli attivisti hanno cercato di avvicinarsi agli ingressi ma sono stati dispersi dai poliziotti in tenuta antisommossa con spray al peperoncino, lacrimogeni e proiettili di gomma.

Ieri, domenica 16 giugno, prima della partita tra Messico e Italia, le proteste si sono spostate fuori dallo stadio Maracanã di Rio de Janeiro, la cui ristrutturazione è durata quasi tre anni ed è costata 370 milioni di euro. Circa tre mila manifestanti sono stati dispersi dalla polizia ma grazie a una serie di messaggi sui social network si sono poi ritrovati nel parco pubblico di Rio, Boa Vista. Qui le forze dell’ordine hanno utilizzato dei cani, gas lacrimogeni e proiettili di gomma per bloccare l’uscita del parco, coinvolgendo negli scontri anche le persone e le famiglie che erano presenti e non avevano nulla a che fare con le proteste: è stato calcolato che più di 30 persone sono rimaste ferite e 22 sono state arrestate. Sono attese proteste anche nei prossimi giorni: a Rio durante le partite saranno schierati 9 mila agenti, con 52 mezzi blindati e 2 elicottteri.