I mezzadri del cotone in Alabama

20 fotografie di Walker Evans scattate per illustrare un reportage di James Agee, grande narratore della Grande Depressione, appena ri-pubblicato

È stato pubblicato qualche giorno fa dalla casa editrice statunitense Melville House Cotton Tenants, Three Families, un documento importante degli anni della Grande Depressione negli Stati Uniti e del giornalismo americano.

La storia inizia nel 1936, quando la rivista Fortune, diretta da Henry R. Luce, decise di inviare un giovane giornalista, il 27enne James Agee, nel sud degli Stati Uniti, in Alabama, per raccontare le condizioni di vita delle famiglie di mezzadri durante la Grande Depressione e la profonda crisi economica e sociale che colpiva il paese in quel periodo. Tornato a New York, però, l’articolo non venne mai pubblicato: l’esperienza sul campo di Agee fu piuttosto forte e il giornalista si lamentò con l’editore per lo sfruttamento delle storie dei protagonisti del suo reportage: disse che un articolo troppo breve non poteva spiegare le difficoltà e le condizioni delle persone che aveva incontrato. In quel periodo Fortune era in una fase di transizione: la linea editoriale stava cambiando, Henry R. Luce stava per passare a Life e l’articolo rimase così in sospeso.

Dopo qualche anno, Agee decise di recuperare parte del materiale che aveva raccolto durante il suo reportage e coinvolse il fotografo Walker Evans. Evans in quel periodo si occupava di documentazione fotografica per un ente governativo americano, la Farm Security Administration, e il progetto a cui partecipò produsse alcune delle immagini più celebri della Grande Depressione.

Agee e Evans, entrambi molto diretti nel modo di raccontare la realtà, pubblicarono insieme nel 1941 un libro diventato celebre, Let Us Now Praise Famous Men (pubblicato in italiano nel 1994 e poi nel 2002 dalla casa editrice il Saggiatore, con il titolo “Sia lode ora a uomini di fama”), un racconto illustrato della vita di tre famiglie di mezzadri nella Hale County, in Alabama. Agee proseguì la sua carriera come giornalista e diventò celebre come critico cinematografico. Scrisse anche romanzi, poesie e alcune sceneggiature per il cinema. Morì nel 1955 e tre anni dopo un suo romanzo autobiografico, A Death in the Family (“Una morte in famiglia”) vinse il Premio Pulitzer per la narrativa.

Cinquant’anni più tardi, un nipote di Agee ritrovò un voluminoso manoscritto che si rivelò essere il reportage completo scritto negli anni Trenta per Fortune. Un estratto fu pubblicato dalla rivista The Baffler nel 2012, fino ad arrivare alla pubblicazione del libro completo con il titolo Cotton Tenants, Three Families, anche in questo caso corredato da una selezione delle fotografie di Walker Evans.

L’uscita del libro Cotton Tenants, Three Families, che include i nomi reali dei soggetti di Agee, ha anche riacceso un pluridecennale dibattito sulla decisione originaria del giornalista di proteggere le identità delle persone di cui parlava nel suo libro del 1941, come racconta il New York Times: Agee usò una serie di pseudonimi per identificare gli appartenenti alle tre famiglie, e negli anni successivi si evitò sempre di pubblicare i nomi reali, per paura che le famiglie coinvolte si potessero sentire offese o denigrate.