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  • Giovedì 23 maggio 2013

Il nuovo sindaco di Los Angeles

Eric Garcetti ha 42 anni, è democratico ed è diventato il primo sindaco ebreo (di bisnonno italiano) della seconda città più popolosa degli Stati Uniti

Los Angeles mayoral candidate Eric Garcetti greets supporters at the Avalon Theatre in the Hollywood district of Los Angeles Tuesday, March 5, 2013. The likely outcome in the heavily Democratic city will send two City Hall regulars, Eric Garcetti, 42, and Wendy Greuel, 51, to a May 21 runoff, since it's unlikely any candidate will clear the majority needed to win outright in Tuesday's election. (AP Photo/Damian Dovarganes)
Los Angeles mayoral candidate Eric Garcetti greets supporters at the Avalon Theatre in the Hollywood district of Los Angeles Tuesday, March 5, 2013. The likely outcome in the heavily Democratic city will send two City Hall regulars, Eric Garcetti, 42, and Wendy Greuel, 51, to a May 21 runoff, since it's unlikely any candidate will clear the majority needed to win outright in Tuesday's election. (AP Photo/Damian Dovarganes)

Martedì 21 maggio si è votato per eleggere il nuovo sindaco di Los Angeles, in California, la seconda città più popolosa degli Stati Uniti con quasi quattro milioni di abitanti. Con appena il 15 per cento di partecipazione al voto, è stato eletto il democratico Eric Garcetti, 42 anni, che è diventato il primo sindaco ebreo di Los Angeles, oltre che il più giovane a ricoprire questo ruolo nell’ultimo secolo. Garcetti ha ottenuto il 54 per cento dei voti, sconfiggendo la sfidante Wendy Greuel, anche lei democratica, che si è fermata al 46 per cento (a sua volta sarebbe stata la prima sindaco donna della città). Garcetti ha ringraziato i suoi sostenitori in un tweet martedì notte, scrivendo «Grazie Los Angeles – ora inizia il duro lavoro ma sono onorato di guidare questa città per i prossimi quattro anni. Rendiamo questa una grande città, di nuovo».

Garcetti, che prenderà il posto del democratico Antonio Villaraigosa, dovrà affrontare diversi problemi, soprattutto economici, che hanno riguardato Los Angeles negli ultimi cinque anni: tra questi, il costante deficit di bilancio pubblico e una serie di licenziamenti e tagli ai servizi di base offerti dalla città. Garcetti si era comunque già occupato di molti problemi cittadini nei 12 anni in cui è stato consigliere comunale per i quartieri di Hollywood, Silver Lake e Echo Park (il padre Gil Garcetti è stato a sua volta procuratore distrettuale della contea di Los Angeles): tra i provvedimenti che aveva appoggiato, c’era la riduzione della forza lavoro pubblica nella città e l’innalzamento dell’età pensionabile da 55 a 65 anni.

La vittoria di Garcetti è arrivata dopo una campagna elettorale durata per ben due anni, che lo ha visto confrontarsi con la sua sfidante in molti dibattiti televisivi e incontri pubblici. In realtà, scriveva martedì il New York Times, le differenze tra i due candidati erano ridotte: Garcetti e Greuel avevano espresso posizioni molto simili su alcuni grandi temi, come le questioni legate al lavoro e alla spesa pubblica. Il punto centrale della competizione era stato un altro: durante la campagna elettorale Greuel aveva ottenuto un consistente appoggio finanziario – circa 6 milioni di dollari – da parte di un gruppo che includeva, tra gli altri, anche il sindacato che rappresenta i lavoratori del Dipartimento dell’Acqua e dell’Elettricità. Garcetti aveva accusato Greuel di essersi legata troppo ai sindacati, e di non potere più sviluppare delle politiche indipendenti nel caso fosse stata eletta.

Un altro tema su cui si era dibattuto molto in campagna elettorale è stato quello dell’immigrazione, visto che circa un terzo dell’elettorato ha origini latinoamericane. La scorsa settimana un comitato di azione politica che sostiene Garcetti, e che si faceva chiamare “Lots of People who Support Eric Garcetti” (“Un sacco di gente che sostiene Eric Garcetti”), aveva diffuso un annuncio che collegava Greuel all’ex governatore repubblicano della California Pete Wilson, e alla sua proposta di legge “Proposition 187” del 1994 che prevedeva tagli consistenti alle risorse destinate agli immigrati clandestini. Tanto quella proposta quanto l’ex governatore Wilson sono molto impopolari tra i membri della comunità latinoamericana della città. In risposta, un gruppo sostenitore di Greuel aveva accusato Garcetti di avere indossato una “maschera da latinoamericano” per vincere le elezioni.

Secondi alcuni recenti sondaggi pre-elettorali, nessuno dei due candidati poteva fare affidamento su un blocco affidabile di voti provenienti da una precisa categoria: Garcetti, i cui nonni (il bisnonno era italiano) erano emigrati negli Stati Uniti dal Messico, sembrava comunque in grado di raccogliere più consensi della sua sfidante tra i latinoamericani.