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  • Giovedì 2 maggio 2013

Le foto degli scontri a Seattle

Durante la pacifica manifestazione per il Primo maggio un gruppo di persone ha lanciato pietre, ha rotto le vetrine dei negozi e si è scontrato con la polizia

Mercoledì 1 maggio, in occasione della Festa del lavoro, a Seattle nello Stato di Washington (Stati Uniti) sono state organizzate diverse manifestazioni e marce per le vie della città. I manifestanti hanno marciato per protestare contro il capitalismo, per chiedere maggiori diritti per i lavoratori e per sostenere la riforma delle leggi sull’immigrazione nel paese, al centro di una lunga e complicata discussione al Congresso tra repubblicani e democratici. Le manifestazioni si sono svolte pacificamente per buona parte della giornata, ma verso sera decine di manifestanti violenti hanno costretto la polizia a intervenire, come era già successo un anno fa.

Gli agenti hanno utilizzato spray al peperoncino e altri sistemi per disperdere i violenti. Ci sono stati in alcuni casi scontri diretti con la polizia, che hanno portato all’arresto di 18 persone e al ferimento di 8 agenti. Molti dei manifestanti violenti erano vestiti con abiti scuri e hanno lanciato pietre, bottigliette d’acqua e altri oggetti verso la polizia. Alcuni hanno acceso fumogeni e rovesciato per strada i rifiuti contenuti nei cestini dell’immondizia.

Per almeno un paio di ore la polizia ha limitato i propri interventi per evitare che la protesta diventasse ulteriormente violenta. Poi, verso le 8 di sera, con ancora molte strade del centro di Seattle bloccate, gli agenti hanno iniziato a intimare con i megafoni ai manifestanti di disperdersi, minacciando arresti in caso contrario. I manifestanti più violenti sono stati fatti indietreggiare attraverso l’uso di spray al peperoncino e granate stordenti, che producono forte rumore, fumo e un flash di luce accecante. Gruppi di violenti hanno distrutto vetrine e saccheggiato alcuni negozi.

Nella notte le violenze sono terminate, lasciando diverse strade di Seattle piene di immondizia, vetri rotti e altri detriti. Nel 2012 era successo qualcosa di analogo, con almeno 8 persone arrestate. La città è considerata la patria del movimento No Global degli anni Novanta, che aveva attirato anche alcuni gruppi violenti legati principalmente all’anarchismo.