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  • Domenica 24 febbraio 2013

Karzai vuole cacciare gli americani?

Almeno da due province nell'est del paese, a quanto ha detto oggi il presidente afghano, accusandoli di torture e omicidi

Il portavoce del presidente dell’Afghanistan Amid Karzai ha dichiarato che, durante una riunione oggi pomeriggio, il presidente ha ordinato al ministro della difesa di «cacciare» entro due settimane le forze speciali americane che operano nelle province del Wardak e del Logar, due remote aree tribali nella parte orientale del paese. Secondo il portavoce, le forze speciali sono responsabili di aver causato insicurezza e instabilità nelle due province.

In un comunicato, il Consiglio di sicurezza nazionale afghano accusa le forze speciali americane di aver torturato e ucciso civili innocenti. In particolare, nelle ultime settimane sarebbero state rapite nove persone e uno studente sarebbe stato ritrovato con la gola tagliata. L’esercito americano ha negato ogni partecipazione a queste operazioni, mentre il governo afghano ha ammesso che le forze speciali collaborano con cittadini afghani che però «lavorano all’interno di queste cellule, fanno parte di queste forze speciali».

Il comando dell’ISAF, la missione NATO in Afghanistan, ha dichiarato che ogni accusa di condotta scorretta da parte delle truppe della missione viene trattata seriamente e che stanno al momento discutendo con il governo afghano degli ultimi episodi.

L’annuncio è arrivato poco dopo l’esplosione di due autobombe e il disinnesco di una terza in tre diverse parti del paese. Tutti gli attacchi erano diretti alle forze dell’intelligence afghana e sono stati rivendicati dai talebani. La prima autobomba è esplosa questa mattina subito dopo l’alba a Jalalabad, appena fuori dall’edificio dove hanno sede i servizi segreti. Due agenti sono stati uccisi nell’esplosione e altri tre sono stati feriti.

Un secondo attacco è avvenuto a Kabul, sempre nei pressi di un edificio dei servizi segreti. Gli agenti di sicurezza sono riusciti ad uccidere il guidatore dell’automobile prima che facesse esplodere la bomba, che è stata successivamente disinnescata. Il terzo attacco è avvenuto ad un posto di blocco sulla strada principale che collega Kabul con la provincia di Logar – una delle due aree dalle quali Karzai ha ordinato il ritiro delle truppe americane. Nell’esplosione un poliziotto è stato ucciso e altri due sono rimasti feriti.

L’annuncio fatto oggi dal portavoce di Karzai non è una sorpresa: ormai da diversi mesi Karzai e il governo afghano esprimono una crescente insofferenza nei confronti della presenza militare americana. Poche settimane fa, ad esempio, un ordine del ministero della difesa ha vietato alle truppe afghane di chiamare in aiuto l’aviazione americana in caso di scontri con i talebani. La giustificazione sarebbe un recente attacco aereo chiesto dall’esercito afghano in cui sono morti 10 civili. Attualmente in Afghanistan si trovano 66 mila soldati americani, che dovrebbero essere ridotti a 32 mila entro la fine dell’anno. Per il 2014 è pianificato il ritiro completo delle forze ISAF dal paese.