Lo spot di Volkswagen per il Super Bowl è razzista?

È stato già diffuso online e sta facendo discutere (così come quello di Mercedes, con un lavaggio auto al rallentatore)

La casa automobilistica tedesca Volkswagen ha pubblicato online lunedì lo spot che verrà trasmesso domenica 3 febbraio durante il Super Bowl, la finale del campionato nazionale di football nonché vistissimo evento televisivo e popolare negli Stati Uniti. Lo spot sta generando polemiche ed è stato accusato di razzismo da una parte dei media americani perché mostra un dipendente bianco di un ufficio che, con un accento chiaramente caraibico, invita i suoi colleghi di lavoro a sorridere di più in un triste lunedì mattina. Lo slogan finale è «Get in, get happy». La società non ha rivelato il costo della pubblicità ma secondo USA Today la campagna potrebbe costare circa 10 milioni di dollari.

Il teaser che la Volkswagen aveva lanciato prima dello spot ufficiale mostrava il cantante giamaicano Jimmy Cliff che cantava la canzone “Get Happy”, infondendo un’atmosfera positiva e riuscendo a far sorridere dei bizzarri personaggi. Lo spot ufficiale invece, spiega il Wall Street Journal, è del tutto slegato dal contesto originale e propone un luogo comune, un cliché sullo “spirito giamaicano”, che potrebbe essere offensivo.

È la prima volta da molto tempo che uno spot Volkswagen suscita una discussione del genere, dato che negli ultimi anni i suoi spot per il Super Bowl hanno sempre generato reazioni molto positive: nel 2010 la società lanciò lo spot “The Force” per la nuova Passat, con un bambino vestito da Darth Vader, il personaggio di Star Wars, che cercava di usare il potere della “Forza” per spostare gli oggetti della sua casa. Lo spot in due anni è stato visto più di 56 milioni di volte su Youtube.

Nel 2011 invece il protagonista fu un cane un po’ appesantito che faceva allenamento per rimettersi in forma e poter inseguire il nuovo maggiolino Volkswagen, sempre in tema Star Wars. Un altro spot che in questi giorni sta facendo discutere in vista del Super Bowl di domenica prossima è quello di Mercedes: la protagonista è Kate Upton, modella e attrice statunitense, e lo spot si apre con la frase ”Kate Upton lava la nuova Mercedes CLA in slow motion”. Subito dopo vediamo che gli addetti al lavaggio sono in realtà dei giovani giocatori di football, incantati dalla bellezza della ragazza che dà loro indicazioni su come lavare la macchina. A infastidire qualcuno – soprattutto associazioni di orientamento conservatore – non è stato l’apparente sessismo dello spot, quanto soprattutto lo stile sfacciatamente simile ai film per adulti di qualche anno fa, con riprese e atteggiamenti ammiccanti.