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  • Giovedì 25 ottobre 2012

Il governatore di Tokyo si è dimesso

Shintaro Ishihara, che ha 80 anni, vuole fondare un proprio partito, candidarsi alle elezioni nazionali e ricostituire l'esercito

Tokyo Gov. Shintaro Ishihara speaks during a news conference in Tokyo, Thursday, Oct. 25, 2012. Tokyo’s outspoken and nationalistic governor said Thursday he is quitting after nearly 14 years in office to form a new political party ahead of expected national elections. (AP Photo/Koji Sasahara)

Tokyo Gov. Shintaro Ishihara speaks during a news conference in Tokyo, Thursday, Oct. 25, 2012. Tokyo’s outspoken and nationalistic governor said Thursday he is quitting after nearly 14 years in office to form a new political party ahead of expected national elections. (AP Photo/Koji Sasahara)

Shintaro Ishihara ha dato stamattina le dimissioni da governatore della prefettura di Tokyo, annunciando di voler formare un nuovo partito in vista delle elezioni generali in Giappone. Le elezioni dovrebbero tenersi l’anno prossimo e probabilmente verranno anticipate.

Ishihara è uno dei personaggi più in vista della politica giapponese: ha 80 anni, è al suo quarto mandato da governatore e ha un passato da attore, regista, scrittore, velista professionista e grande amico di Yukio Mishima, celebre scrittore con cui condivideva una visione radicalmente conservatrice della società e della storia. Da sempre abituato a dichiarazioni provocatorie, ultimamente ha fatto parlare di sé in due diverse circostanze: quando ha definito l’ultimo terremoto in Giappone un tembatsu, ovvero un castigo divino per punire l’egoismo dei giapponesi, e quando ha dichiarato di voler utilizzare soldi pubblici per acquistare un gruppo di isole contese con la Cina, innescando una crisi internazionale.

Ishihara, che era stato rieletto governatore solo sei mesi fa, ha dichiarato stamattina di voler rinunciare al suo ruolo nella politica locale, nonostante a Tokyo sia la massima autorità e governi quindi 28 milioni di abitanti, «per poter realizzare tutto quello che il governo centrale mi ha impedito di fare». La sua proposta politica, apertamente ultranazionalista, prevede la semplificazione dell’inflessibile apparato burocratico centrale e una revisione della costituzione giapponese, imposta con la forza dagli americani dopo la sconfitta nella Seconda guerra mondiale e, a suo dire, «scritta in un terribile giapponese».

Le modifiche della costituzione dovrebbero riguardare soprattutto l’abrogazione della parte che vieta l’uso della forza militare e che limita l’attività delle forze armate. Ishihara vuole fondare un nuovo movimento politico alleandosi con un altro partito di destra radicale, e creare così una terza forza sufficientemente ampia da rappresentare un’alternativa ai due maggiori partiti del paese: il Partito democratico del Giappone (DPJ), attualmente al potere, e il Partito democratico liberale (LDP).

Il maggiore dei quattro figli dell’ex governatore, Nobuteru Ishihara è segretario generale del LDP. È stato battuto dall’ex premier Shinzo Abe nell’elezione per il nuovo leader del partito, che molto probabilmente uscirà vincitore dalle prossime elezioni come conseguenza della forte insoddisfazione popolare nei confronti di Yoshiniko Noda e del suo governo. Il premier ha infatti perso fiducia e popolarità negli ultimi mesi, ricorrendo a diversi rimpasti di governo per cercare di risollevare il gradimento popolare dell’esecutivo in vista di elezioni anticipate che appaiono sempre più probabili.