L’Egitto ha bombardato il Sinai
L'esercito dice di avere ucciso "20 terroristi" coinvolti nell'attacco di domenica, quando un gruppo armato aveva ucciso 16 soldati cercando di entrare in Israele
Alcuni elicotteri militari egiziani hanno bombardato il villaggio di Touma e l’area di Sheikh Zuwaid nella penisola del Sinai, a circa 10 chilometri dalla striscia di Gaza, uccidendo 20 presunti militanti islamici (Al Jazeera ha scritto che sarebbero anche di più), in risposta all’attacco di domenica scorsa in cui un gruppo armato ha ucciso 16 agenti della polizia egiziana per cercare di entrare in Israele dal Sinai.
Secondo un comandante dell’esercito egiziano sono stati uccisi «venti terroristi e distrutti tre carri armati appartenenti ai terroristi. Le operazioni sono ancora in corso», ha detto l’agenzia di stampa Reuters. La notte scorsa c’erano già stati nella regione del Sinai scontri tra alcuni uomini armati e le forze di sicurezza egiziane al posto di blocco di al-Arish. Sei persone sono rimaste ferite, ha raccontato un giornalista di Reuters. Due uomini armati, inoltre, sono stati arrestati dalla polizia egiziana per il sospetto di aver attaccato un’azienda produttrice di cemento che appartiene all’esercito egiziano.
È la prima volta, dalla guerra contro Israele del 1973, che l’Egitto bombarda la penisola del Sinai. La presenza militare egiziana nella zona è limitata e richiede l’approvazione di Israele in base al trattato di pace del 1979, quando la penisola è tornata ad essere parte dello stato egiziano. Ha scritto BBC che nella regione le tensioni sono aumentate negli ultimi mesi: gli estremisti islamici hanno conquistato potere dopo la destituzione dell’ex presidente egiziano Hosni Mubarak.
Foto: STRINGER/AFP/GettyImages