L’IMU pagata dalla Lega

Mattia Feltri segnala come i proclami di Maroni e Zaia contro il versamento della tassa si siano piuttosto ridimensionati

Ora che il governo ha annunciato risultati soddisfacenti nella riscossione dell’IMU (Imposta Municipale Unica), Mattia Feltri sulla Stampa si è chiesto che ne sia stato dei minacciosi proclami leghisti di disobbedienza rispetto alla tassa.

«Io l’Imu l’ho pagata», ha detto ieri Bobo Maroni. Ah, meno male. Certo: poteva dirlo anche prima, poiché noialtri – e probabilmente molti leghista di tendenza barbarosognante – eravamo rimasti a Luca Zaia, per dirne uno a caso.
Cison di Valmarino, provincia di Treviso, 11 maggio: «La nostra posizione è ferma ed è quella di non pagare l’Imu». Quel giorno il governatore del Veneto aveva spiegato che la Lega stava escogitando il sistema per aggirare un «balzello che colpisce il valore più grande dei cittadini, la prima casa».
Il sistema, ahiloro, non è stato escogitato. Anche perché era impossibile escogitarlo, e infatti ieri Maroni aveva gli occhi di chi era venuto giù dal pero: ma noi non abbiamo mai chiesto ai cittadini «di diventare evasori», ha detto. Si vede che ci eravamo capiti male.
Marcon, Venezia, 4 maggio. Maroni (allora semplice triumviro) spiega di aver ritirato fuori dalla libreria una bibbia del pensiero politico autonomista. Un lavoro del professore Gianfranco Miglio del 1993, La disobbedienza civile .
Maroni raccontò a una platea infiammabile come zolfo che la prima casa, secondo Miglio, «deve essere esente da ogni imposta perché non produce reddito». La parte teorica era granitica. Più friabili le conseguenze pratiche tratte da Maroni: «Io sono d’accordo con lui quando sottolinea che “è dovere morale dei cittadini fare obiezione fiscale”».

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