Terremoto in Emilia, le notizie di oggi

La Regione ha stretto un primo accordo con le banche per finanziamenti agevolati a famiglie e imprese, Errani dice che darà priorità alle scuole

Nella notte tra giovedì e venerdì il numero di scosse di terremoto in Emilia è stato particolarmente basso, a conferma della ridotta attività sismica degli ultimi giorni. L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) ha rilevato solamente sei scosse di lieve entità con magnitudo superiore a 2. Una delle scosse più forti è stata registrata dagli strumenti di INGV alle otto del mattino con magnitudo 2.4. Si è trattato di una scossa lieve, avvenuta a una maggiore profondità rispetto alla media degli eventi sismici nella zona, circa 15,6 chilometri. Si è verificata nei pressi di Finale Emilia, in provincia di Modena, uno dei comuni maggiormente colpiti dalle scosse di terremoto del 20 e 29 maggio. Nelle ore precedenti, INGV ha rilevato altri terremoti nella zona dell’Emilia sempre di magnitudo 2.4.

Ieri pomeriggio presso la sede della regione Emilia Romagna, il presidente Vasco Errani ha incontrato i sindaci dei comuni maggiormente danneggiati a causa delle scosse di terremoto a maggio. Ha spiegato che tra le priorità c’è quella degli edifici scolastici e della sicurezza degli studenti, in vista dell’inizio del prossimo anno scolastico. Nei giorni scorsi è stato effettuato un censimento degli edifici che ospitano le scuole e sono già stati identificati quelli che potranno essere utilizzati in sicurezza per ospitare gli studenti.

In molti comuni in seguito alle forti scosse di terremoto era stata decretata la chiusura delle scuole, che in diversi casi si è protratta fino alla fine dell’anno scolastico. Il ministero dell’Istruzione ha dichiarato ugualmente la validità dell’anno scolastico, anche in assenza del numero di giorni minimo di attività didattica richiesto dalla legge. In diversi comuni dell’Emilia, inoltre, gli esami di stato di terza media e delle superiori si terranno solamente in forma orale e in edifici dichiarati agibili e sicuri per accogliere gli studenti.

Le persone che a oggi vivono ancora nelle tende allestite dalla Protezione Civile e dalle autorità locali sono più di 14mila. Non possono tornare nelle loro case perché danneggiate o dichiarate non agibili, per motivi di sicurezza, dopo i controlli sulla loro stabilità. Ieri il presidente Errani ha spiegato di essere al lavoro a un piano per consentire a chi ha avuto danni alla propria casa di accedere a meccanismi di “finanziamento a credito super agevolato”. Le famiglie potrebbero così attivare i loro investimenti per la ricostruzione avendo qualche garanzia e possibilità in più. Il piano non è ancora del tutto pronto e mancano alcuni accordi, ma la Regione confida di perfezionarlo entro pochi giorni.

Ieri la regione Emilia Romagna ha intanto stretto un primo accordo con gli istituti di credito per semplificare la messa a disposizione di finanziamenti per le imprese che hanno subito danni a causa del terremoto. Oltre alle autorità locali, all’iniziativa partecipano diverse banche come Unicredit, Monte dei Paschi di Siena, BNL, Federazione Bcc Emilia-Romagna e Intesa Sanpaolo. È stata prevista la possibilità di concedere finanziamenti nel medio e lungo periodo con tassi di interesse ridotti. In seguito ai terremoti di maggio, numerose aziende hanno dovuto sospendere o fermare la produzione a causa dei danni ai loro impianti dovuti alle scosse. Tra le zone più danneggiate c’è quella di Mirandola, dove sono raccolte diverse aziende in un distretto industriale molto importante per la realizzazione di prodotti biomedicali.