Che cosa ha detto l’uomo fermato per la bomba di Brindisi

«Intendo rispondere», i verbali dell'interrogatorio a Giovanni Vantaggiato sui giornali di oggi

Fabrizio Caccia sul Corriere della Sera di oggi raccoglie il contenuto dei verbali dell’interrogatorio a Giovanni Vantaggiato, l’uomo accusato di aver fabbricato e posizionato la bomba che il 19 maggio ha ucciso Melissa Bassi e ferito altre sette ragazze.

«Intendo rispondere». Ore 22.20, mercoledì sera, alla Questura di Lecce finalmente si apre il verbale. Dopo otto ore passate a negare, «io quello del video? Ma state scherzando, io quel giorno ero a casa mia e mia moglie Pina ve lo può confermare…». Sempre con quella stessa faccia, Giovanni Vantaggiato, nessuna esitazione, tranquillo, «una maschera terrificante, tra l’indifferenza e la cattiveria» racconta chi c’era.
Ma in quel momento, sono passate le dieci di sera, dopo che il procuratore Cataldo Motta è già sbottato, anzi si è proprio infuriato, ha lanciato pure delle carte per terra su negli uffici della Questura, è proprio in quel momento, dunque, che un altro degli inquirenti, fissando in volto quell’uomo chiuso a riccio, gli dice una cosa che sente sgorgare dal cuore: «Ma scusa, dopo quello che hai fatto, non hai paura per i tuoi nipotini? Non hai paura della rabbia dei mesagnesi? Quelli ti scuoiano…». Già, i mesagnesi, i concittadini di Melissa Bassi, vittima innocente della bomba di Brindisi.

È a quel punto che la difesa strenua di Vantaggiato va in tilt, farfuglia qualcosa, un cortocircuito scatta nella sua coscienza. Ore 22.20, questura di Lecce: «Intendo rispondere. È vero che sono stato io a collocare l’ordigno e a farlo esplodere nei pressi della scuola Morvillo Falcone di Brindisi la mattina del 19 maggio scorso…». È l’inizio della confessione.

«Non ho una vera ragione»
Verbale stringato, di due pagine appena, in cui Giovanni Vantaggiato descrive con precisione maniacale come ha fatto a costruire la bomba, anzi gliela disegna proprio sul tavolo agli inquirenti, le bombole di gas, la polvere pirica, la batteria, i fili elettrici, le lampadine, il telecomando: «Ho acquistato il telecomando da un impiantista da me scelto sulle Pagine Gialle, un impiantista che si trova in un paese tra Copertino e Maglie, non ricordo esattamente il nome del paese…». Una bomba nata dalle Pagine Gialle, che ha ucciso una ragazza e ne ha ferite per sempre altre cinque.

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