L’accordo sui bilanci dei partiti

Prevede i conti su internet, commissione di controllo e impegno a trasformare l'intesa in norma di legge nel giro di pochi giorni

FOTO DI REPERTORIOFoto LaPresse28-03-2012Alfano Bersani Casini
FOTO DI REPERTORIOFoto LaPresse28-03-2012Alfano Bersani Casini

I rappresentanti del Pd, del PdL e del Terzo Polo che si sono riuniti oggi per più di 5 ore alla Camera per discutere di trasparenza e bilanci di partito hanno annunciato di avere «raggiunto un’intesa». In un comunicato congiunto sono contenute le misure dell’accordo che saranno sottoposte ai capigruppo degli altri partiti in Parlamento per essere trasformate in un emendamento da presentare al decreto fiscale ora all’esame della commissione Finanze della Camera. Nel testo, si legge:

– i bilanci dei partiti saranno obbligatoriamente soggetti al controllo ed alla certificazione di società di revisione iscritte nell’albo speciale Consob;

– è istituita la Commissione per la trasparenza ed il controllo dei bilanci dei partiti politici, composta dal Presidente della Corte dei Conti (che la presiederà), dal Presidente del Consiglio di Stato e dal Primo Presidente della Corte di cassazione o loro delegati;

– la Commissione effettuerà il controllo dei rendiconti, delle relazioni e delle note integrative dei bilanci che i singoli partiti saranno tenuti a depositare entro il 15 luglio di ogni anno;

– entro il 30 settembre la Commissione trasmetterà ai Presidenti della Camera e del Senato una relazione contenente l’esito dei controlli. Qualora dai controlli effettuati dalla Commissione emergano irregolarità, i Presidenti della Camera e del Senato provvederanno ad applicare, su proposta della Commissione, sanzioni amministrative pecuniarie pari a tre volte la misura delle irregolarità stesse;

– l’attività di controllo della Commissione verrà avviata sui rendiconti relativi all’esercizio 2011;

– i bilanci dei partiti saranno pubblicati sui siti Internet dei partiti stessi nonché su una apposita sezione del sito Internet ufficiale della Camera;

– i partiti che non percepiscono più rimborsi elettorali saranno comunque soggetti all’obbligo di rendicontazione di cui alla legge 2/1997 fino al loro scioglimento;

– i partiti potranno investire la propria liquidità esclusivamente in titoli emessi dallo Stato italiano;

– le donazioni ai partiti politici superiori a 5.000 euro dovranno essere rese pubbliche;

– le contribuzioni dei partiti politici a fondazioni, enti e istituzioni o società eccedenti i 50 mila euro annui comporteranno l’obbligo per questi ultimi di sottoporsi ai controlli della Commissione per la trasparenza ed il controllo dei bilanci dei partiti politici.

Lorenzo Cesa dell’Udc dice di avere incaricato «una delle più importanti società di revisione a livello internazionale di certificare il bilancio del partito per il 2011 e per gli anni successivi», mentre Antonio Di Pietro (Idv) commentando l’intesa ha parlato di «accordicchio» perché non prevede l’annullamento dell’ultima rata di finanziamenti del 2008 e non affida il controllo alla Corte dei Conti.