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  • Mercoledì 28 marzo 2012

Come sta Alberto Musy

Il consigliere comunale di Torino a cui hanno sparato una settimana fa è ancora in coma ed è stato nuovamente operato ieri

Mercoledì 21 marzo il consigliere comunale di Torino dell’UdC, Alberto Musy, è stato gravemente ferito da diversi colpi d’arma da fuoco nel cortile della propria abitazione, nel centro della città. L’autore dell’agguato indossava un casco integrale ed è fuggito subito dopo aver sparato, mentre alcuni vicini prestavano i primi soccorsi al consigliere. Da allora la polizia indaga sul tentato omicidio mentre Musy rimane in pericolo di vita alle Molinette, uno dei principali ospedali della città.

Come sta Alberto Musy
Per precauzione e per mantenere stabili le sue condizioni, Musy è in coma farmacologico dal giorno dell’agguato. Ieri mattina, martedì 27 marzo, è stato sottoposto a un piccolo intervento chirurgico presso il reparto di Neurochirurgia. L’operazione si è resa necessaria per ridurre la pressione nella scatola cranica e impedirle di aumentare fino a creare danni. I medici hanno inserito una cannula per drenare i liquidi e far diminuire la pressione nel cranio.

Inizialmente si era pensato che Musy si fosse ferito alla testa cadendo a terra dopo essere stato colpito dai proiettili. Le nuove verifiche hanno invece chiarito che la ferita è stata causata da un quinto proiettile, che lo ha colpito di striscio. Si tratta di un dettaglio importante per chi conduce le indagini, hanno spiegato i medici, ma che naturalmente non cambia nulla dal punto di vista medico e della cura di Musy. Compatibilmente con le sue condizioni generali, nei prossimi giorni i medici condurranno alcuni test per verificare se e quale tipo di danni abbia subito il cervello di Musy. La procedura dovrebbe prevedere la sospensione per un breve periodo di tempo del coma indotto con i farmaci, così da verificare le reazioni di Musy agli stimoli esterni. La condizioni del consigliere sono definite gravi ma stabili; la prognosi rimane riservata.

Le indagini
Il procuratore capo Giancarlo Caselli ha spiegato che al momento vengono “seguite tutte le piste”, cosa che conferma che per ora le indagini non hanno portato all’identificazione di particolari persone sospette. Non viene quindi esclusa del tutto la possibilità che dietro l’agguato vi fossero motivi politici, ma la mancanza di particolari rivendicazioni e il fatto che Musy sia in politica da poco tempo sembra escludere questa ipotesi. Altri hanno avanzato la tesi che dietro l’aggressione ci siano delle vicende professionali di Musy, che fa anche l’avvocato e il docente universitario.

Mancano anche molti dettagli sull’autore dell’attentato. È stato ripreso da alcune telecamere a circuito chiuso nel tragitto che ha compiuto da corso Palestro a via Barbaroux, dove abita Musy. Il percorso occupa circa quattro isolati e una piazza, ma nelle diverse inquadrature il mancato assassino indossa sempre un casco integrale e non ha particolari segni di riconoscimento. Un testimone intervistato dalla Stampa dice di aver notato lo strano comportamento di un uomo con un casco bianco quella mattina in corso Palestro, dove c’è uno dei mercati rionali della città. Alla polizia ha spiegato che indossava un impermeabile scuro e un foulard, in mano aveva un plico di fogli o un giornale. Gli inquirenti hanno mostrato al testimone i video delle telecamere a circuito chiuso e questi ha confermato che, da cosa ricorda, si tratta con molta probabilità della stessa persona.

foto: Alessandro Falzone – laPresse