Cosa succede con Davide Boni

Il capo della sua segreteria, anche lui indagato per tangenti, si è dimesso: Boni invece ha detto di essere innocente e di voler restare al suo posto

Oggi, martedì 13 marzo, Dario Ghezzi si è dimesso dal proprio incarico di capo delle segreteria di Davide Boni, presidente del Consiglio regionale della Lombardia. Ghezzi è indagato insieme con Boni (Lega Nord) nell’inchiesta sulle presunte tangenti in regione. In una pausa della seduta di questa mattina del Consiglio regionale, Boni ha invece confermato di non volersi dimettere dicendo di essere innocente, come spiegato in una lettera inviata a tutti i consiglieri.

Scrive il presidente:

Ho svolto sino ad ora il mandato affidatomi dall’aula nel rispetto dello Statuto e del Regolamento; intendo proseguire su questa strada, dal momento che nessuna delle accuse che mi vengono rivolte può avere la minima influenza sul ruolo di rappresentanza che attualmente esercito.

Intanto, durante la seduta di oggi, è stata dichiarata inammissibile la mozione presentata dalle opposizioni per ottenere le dimissioni di Davide Boni. La rinuncia all’incarico di capo segreteria di Ghezzi potrebbe comunque cambiare le cose e portare a nuovi sviluppi nella vicenda. I due sono indagati per corruzione in una inchiesta legata a un filone di indagini sulle presunte tangenti che furono erogate per la concessione di alcune aree edificabili nel Comune di Cassano d’Adda, in provincia di Milano. Il “sistema” è stato rivelato dall’architetto Michele Ugliola, che era coinvolto nella vicenda e che sta ora fornendo informazioni alla giustizia, spiegando come funzionava l’organizzazione degli “accordi corruttivi”.

Boni è la quarta persona coinvolta nella vicenda a far parte dell’ufficio di presidenza del Consiglio regionale in questa legislatura. Gli altri tre esponenti politici sono Franco Nicoli Cristiani (PdL), Massimo Ponzoni (PdL) e Filippo Penati (PD). Dei cinque membri originari soltanto Carlo Spreafico (PD) non ha ricevuto avvisi di garanzia.

Il caso Boni

foto: il presidente del Consiglio regionale lombardo, Davide Boni – laPresse