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  • Lunedì 5 marzo 2012

La privatizzazione della polizia britannica

Due contee hanno deciso di appaltare a privati alcune importanti attività, generando polemiche e critiche

(Photo by Dan Kitwood/Getty Images)
(Photo by Dan Kitwood/Getty Images)

In questi giorni in Regno Unito si sta molto discutendo della parziale privatizzazione della polizia. I commissariati delle contee di West Midlands e Surrey, scrive il Guardian, hanno pubblicato bandi destinati ad aziende private per delegare loro diverse attività di polizia. Le aziende private potranno svolgere alcune indagini, dare sostegno a vittime e testimoni di reati, controllare le registrazioni delle telecamere di sicurezza della polizia ed effettuare ronde nei quartieri. I contratti avrebbero la durata di sette anni e un valore stimato complessivo di circa 1,5 miliardi di sterline. La cifra raccolta dalle amministrazioni di polizia di West Midlands e Surrey in questi appalti potrebbe arrivare fino a 3,5 miliardi di sterline in sette anni.

Si tratterebbe dei contratti più ricchi mai stipulati, fino a questo momento, tra polizia e aziende private in Regno Unito, nonché la prima volta che aziende private ricoprirebbero ruoli di polizia così importanti. Recentemente aveva generato diverse critiche un altro accordo tra la polizia del Lincolnshire e la più grande azienda privata di sicurezza nel mondo, la G4S, che ha pagato circa 200 milioni di sterline per costruire e gestire un commissariato della contea e fornire metà del personale amministrativo della polizia locale.

Le autorità di polizia hanno tenuto a precisare che le unità private che verranno assunte non svolgeranno “attività in prima linea” e dunque non potranno, per esempio, arrestare sospetti ma soltanto indagare su di loro. Nonostante questo la decisione ha suscitato molte polemiche. Il ministro degli Interni ombra, la laburista Yvette Cooper, si è detta “molto preoccupata” da questa “deriva” della polizia britannica, costretta ad appaltare parte dei suoi servizi ad aziende private a causa dei tagli degli ultimi anni. Cooper si riferisce soprattutto ai tagli del governo in carica, guidato dal primo ministro conservatore David Cameron. Recentemente, infatti, il ministro degli Interni Theresa May ha annunciato tagli alla spesa per la polizia britannica di circa il 20 per cento nei prossimi quattro anni.

Anche la Police Federation, il più grande sindacato degli agenti di polizia di Inghilterra e Galles, si è detta molto preoccupata. Il suo vicepresidente Simon Reed ha espresso più di un dubbio sull’efficacia di questo genere di iniziative. Alcuni dirigenti delle forze dell’ordine hanno opinioni più aperte e favorevoli. Tramite il capo della polizia di Greater Manchester Peter Fahy, la Association of Chief Police Officers (una sorta di associazione di capi della polizia delle varie contee) ha difeso la decisione della polizia di Surrey e West Midlands, visti i tagli governativi e il dovere di difendere i cittadini. Si è detto dello stesso avviso l’ex capo di Scotland Yard, Ian Blair, dimessosi nel 2008 per una serie di errori e presunti abusi di potere. Ieri Blair ha scritto sul Guardian che la parziale privatizzazione delle operazioni è “un’opportunità per modernizzare” la polizia britannica, che così potrà dunque gestire meglio i fondi a sua disposizione.

foto: Dan Kitwood/Getty Images