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  • Mercoledì 29 febbraio 2012

Gli scontri in Val di Susa

Le foto dello sgombero dell'autostrada A32: 11 persone tra le forze dell'ordine sono rimaste ferite e due troupe di giornalisti hanno subito delle aggressioni

00.33 – I video della polizia che irrompe in un bar alla ricerca dei no TAV. Dopo lo sgombero dell’autostrada A32, alcuni manifestanti sono scappati lungo la statale 25 e verso il centro del paese per sottrarsi alla nuvola di fumo provocata dai lacrimogeni.

00.25 – «Domani ci riprenderemo il presidio. Non ci fermeremo e alle 18 organizzeremo una serie di blocchi in tutta Italia». Lo ha annunciato il leader dei no TAV Alberto Perino durante l’assemblea dei manifestanti. La statale 25 è ancora bloccata all’altezza dello svincolo di Chianocco da un cordone di agenti e sulla strada si sta formando una lunga coda di tir in direzione Susa.

23.32 – Alberto Perino, leader dei No Tav, durante l’assemblea in piazza del mercato a Bussoleno, ha invitato tutti i no TAV feriti ad andare all’ospedale di Susa. Lo svincolo di Chianocco dell’autostrada Torino-Bardonecchia, dove c’era il presidio dei No Tav, è occupato da decine di blindati e agenti antisommossa che lo presidiano.

22.25 – Oggi, oltre alla troupe del Corriere, sono stati aggrediti anche il corrispondente e gli operatori di Tgcom24. Nel video, si sente un manifestante che dice: «Togli ‘sto cazzo di nastro o ti spacchiamo la telecamera. Tira fuori il nastro, se tiri fuori il nastro finisce qua e ce ne andiamo tutti tranquilli. Là c’è gente molto più incazzata di me, tu hai fatto le riprese e ti ho visto. Non mi pigli per il culo. Tira fuori il nastro e finisce qua te lo giuro. Se stiamo qua a parlare arrivano quelli più incazzati e finisce male».

Alle cinque di oggi pomeriggio, la polizia è intervenuta con le ruspe per sgomberare l’autostrada A32 (all’altezza dello svincolo di Chianocco) dalle barricate costruite dai manifestanti no TAV. La questura di Torino ha spiegato che gli attivisti (circa 500) hanno provato due volte a sfondare il cordone di forze dell’ordine schierate a protezione dell’autostrada. Il secondo tentativo è stato accompagnato da un fittissimo lancio di pietre e oggetti. Per evitare che l’autostrada venisse nuovamente occupata, le forze dell’ordine hanno risposto con una carica di alleggerimento usando anche idranti e lacrimogeni.

I manifestanti sono al momento dispersi: alcuni di loro sono scappati lungo la statale 25 per sottrarsi alla nuvola di fumo provocata dai lacrimogeni. Alcuni lacrimogeni sono finiti nel prato provocando un principio di incendio. Negli scontri sono rimaste ferite 11 persone: 4 poliziotti e 7 carabinieri. Ci sono feriti anche tra i manifestanti, ma al momento non se ne conosce ancora il numero esatto. L’autostrada non è ancora stata riaperta al traffico: ci sono dei buchi nell’asfalto e in più punti il guard rail è danneggiato. Saranno quindi necessari alcuni lavori di ripristino.

Nel pomeriggio circa 70 manifestanti hanno occupato la stazione ferroviaria di Bussoleno, ma ora hanno lasciato liberi i binari e si sono allontanati. Si è concluso anche il blocco dello svincolo della tangenziale di Torino a Rivoli occupato da una ventina di attivisti. Alla stazione Principe di Genova trenta manifestanti, con il volto coperto da un cappuccio, hanno bloccato i binari e prima di scappare hanno danneggiato un treno fermo in stazione lanciando un vaso contro i finestrini.

15.00 – Una troupe del Corriere è stata picchiata e rapinata nei pressi del presidio no TAV di Chianocco.

La troupe di H24 che per Corriere Tv riprende in diretta la protesta in Valsusa è stata aggredita intorno alle 12 di mercoledì a Chianocco. Una trentina di ragazzi a volto coperto hanno circondato i due operatori, li hanno fatti scendere dall’auto di servizio. Li hanno minacciati con dei coltelli e si sono fatti rubare telecamere, attrezzature tecniche e telefoni cellulari. Prima di allontanarsi, hanno tagliate le gomme dell’automobile.

L’autostrada A32 Torino-Bardonecchia è ancora interrotta all’altezza dello svincolo di Chianocco, dove da due giorni i manifestanti del movimento no TAV hanno posizionato dei blocchi e fermato il traffico. Qualche centinaia di manifestanti ha passato la notte ai blocchi, accendendo fuochi per riscaldarsi, e questa mattina la situazione è più tranquilla. Ieri seicento poliziotti in tenuta antisommossa, con furgoni blindati e idranti, hanno sgomberato il blocco ma poi hanno abbandonato l’autostrada, ritornando a Torino e permettendo così ai manifestanti di tornare sul posto (e sulle ragioni di questa decisione circolano varie versioni).

Questa notte tre auto di manifestanti sono state bruciate nei pressi dei blocchi. Gli incendi, tutti dolosi, sono stati spenti dai Vigili del Fuoco: secondo Luigi Casel, uno dei leader dei no TAV, sono «evidentemente stati appiccati ai danni del movimento stesso e tutto lascia pensare che siano opera della stessa mano».

Si può ancora ridiscutere la TAV?