• Mondo
  • Martedì 21 febbraio 2012

Khader Adnan sarà liberato

La storia del palestinese detenuto senza processo e in sciopero della fame da 66 giorni: Israele oggi ha annunciato la sua prossima scarcerazione

(SAIF DAHLAH/AFP/Getty Images)
(SAIF DAHLAH/AFP/Getty Images)

Khader Adnan ha 33 anni, è palestinese, è laureando in economia, fa il panettiere ed è stato arrestato dalla polizia israeliana il 17 dicembre scorso a Jenin, in Cisgiordania, per “attività che minacciano la sicurezza regionale”. Israele oggi ha annunciato la sua prossima scarcerazione. Adnan è in sciopero della fame da 66 giorni e le sue condizioni di salute sono critiche.

Adnan è stato portavoce di “Jihad islamico”, un movimento estremista palestinese che vuole la distruzione d’Israele. Dal 1999 a oggi Adnan ha trascorso già 6 anni nelle carceri israeliane, anche se finora dalle autorità israeliane non ha ricevuto alcuna incriminazione formale per terrorismo. Non è chiaro se Adnan abbia preso parte agli attentati terroristici del gruppo che negli ultimi tempi hanno ucciso decine di israeliani. Quella di Adnan è una cosiddetta “detenzione amministrativa”, un istituto che permette a Israele di trattenere sospetti terroristi a tempo indeterminato e senza processo. Sono 310 i palestinesi attualmente detenuti nelle carceri israeliane in base a questo provvedimento: uno di loro è detenuto da oltre 5 anni, una ventina sono imprigionati da più di due. Secondo l’organizzazione umanitaria israeliana Betselem, il numero dei detenuti amministrativi palestinesi è aumentato sensibilmente fra il 2011 e il 2012.

Adnan ha iniziato lo scorso 18 dicembre uno sciopero della fame contro quella che lui chiama “un’umiliazione”. Da allora Adnan ha assunto solo piccole quantità di zuccheri e sali, e da qualche giorno è ricoverato all’ospedale Ziv di Safed, in Galilea. Le sue condizioni, secondo i suoi avvocati, sarebbero disastrose: molti dei suoi muscoli sarebbero atrofizzati, ha perso i capelli e oltre 30 chili, non riuscirebbe più a muoversi e rifiuta, da tempo, ogni altra cura.

A Gaza, in Cisgiordania ma anche in Israele lo sciopero della fame di Adnan è diventato un vero e proprio caso nazionale. La sua protesta ha provocato molte proteste, anche oggi migliaia di palestinesi hanno manifestato contro le detenzioni preventive israeliane e ci sono stati scontri in diverse città della Cisgiordania. Il gruppo “Jihad islamico” ha promesso proteste anche violente qualora Adnan dovesse morire.

Le autorità israeliane oggi hanno assicurato che il suo caso verrà archiviato e che dunque verrà liberato il prossimo 17 aprile, quando scadrà la sua “detenzione amministrativa”. La decisione ha anticipato ed evitato anche il giudizio della Corte Suprema israeliana, che si sarebbe dovuta esprimere oggi sulla vicenda. Secondo le autorità israeliane, come racconta il corrispondente di Al Jazeera da Jenin, “Adnan ha informato i suoi avvocati di aver sospeso lo sciopero della fame”. La notizia, tuttavia, non è stata ancora confermata né da Adnan né dai suoi avvocati.

nella foto: la moglie di Khader Adnan, Randa (SAIF DAHLAH/AFP/Getty Images)