• Italia
  • Giovedì 9 febbraio 2012

Costa Concordia, cosa succede oggi

Il tempo migliora, sono riprese le operazioni di posizionamento delle valvole da cui estrarre il carburante

Technicians work as a sea bird stands during an operation to pump out 2,380 tons of fuel from the stricken cruise liner Costa Concordia off the Isola del Giglio on January 25, 2012. Cruise operator Costa Crociere was misled by the captain of the liner that crashed off the Italian coast about the scale of the disaster, the company's chief executive said the same day. AFP PHOTO / FILIPPO MONTEFORTE (Photo credit should read FILIPPO MONTEFORTE/AFP/Getty Images)
Technicians work as a sea bird stands during an operation to pump out 2,380 tons of fuel from the stricken cruise liner Costa Concordia off the Isola del Giglio on January 25, 2012. Cruise operator Costa Crociere was misled by the captain of the liner that crashed off the Italian coast about the scale of the disaster, the company's chief executive said the same day. AFP PHOTO / FILIPPO MONTEFORTE (Photo credit should read FILIPPO MONTEFORTE/AFP/Getty Images)

22.00 – Oggi pomeriggio il presidente e amministratore delegato della Costa Crociere, Pierluigi Foschi, ha incontrato i cittadini dell’isola del Giglio e ha detto: «Costa Crociere c’è e farà fede a tutti gli impegni. Questa nave dovrà venire via dal Giglio, non dovrà inquinare e tutto dovrà essere fatto in sicurezza e in tempi ragionevoli». E sui tempi ha aggiunto: «Al momento non so dare indicazioni ma ne sapremo di più nel momento in cui avremo il cronoprogramma dei lavori, a metà marzo. Vogliamo programmare insieme a voi le attività per non impattare sulla stagione turistica o ridurre i disagi al minimo».

Nel frattempo, si sono concluse le operazioni preliminari di flangiatura sui primi sei serbatoi (che in totale sono quindici): lunedì, se il tempo lo permetterà, potrà iniziare il recupero di una parte iniziale delle 2.200 tonnellate di carburante della Costa Concordia. Oggi è ripresa anche la ricerca dei dispersi, ma con esito negativo.

Sul fronte giudiziario, il Comune di Capoliveri, all’isola d’Elba, ha deciso di costituirsi parte civile nel processo. Il sindaco Ruggero Barbetti ha spiegato: «Già ora la nostra economia risente del danno di immagine e di prestigio di tutto l’Arcipelago. Il nostro paesaggio, il nostro mare, le nostre coste costituiscono un unicum di biodiversità. Il disastro della Costa Concordia oggi è sotto controllo, ma ci preoccupano eventuali sviluppi negativi».

14.50 – Sono riprese le operazioni di flangiatura sulla chiglia della Costa Concordia, preliminari allo svuotamento dei serbatoi della nave. La flangiatura è il posizionamento delle valvole da cui poi verrà estratto il carburante. Intanto il sindaco del Giglio ha risposto al geologo Mario Tozzi – che aveva detto che il carburante può «uccidere l’isola» – dicendo che «il catastrofismo dei soloni dell’ambiente è ciò di cui il Giglio e la Costa d’Argento hanno meno bisogno in questo momento».

***

L’ARPAT, l’Agenzia regionale per la protezione ambientale della Toscana, ha diffuso i risultati dei campionamenti effettuati il 6 febbraio sulle acque intorno all’isola del Giglio, tutti tranne quelli delle analisi batteriologiche che richiedono tempi più lunghi. Le quantità di idrocarburi, solventi e tensioattivi presenti nell’area intorno alla Concordia sono “inferiori alle soglie di rilevabilità analitica”. “Si registra”, si legge, “un leggero incremento del parametro azoto totale e carbonio totale in corrispondenza della poppa della nave”. Conclusione: “Al momento non si riscontrano fenomeni significativi di inquinamento dell’acqua del mare. Alcune modeste anomalie riscontrate nel corso degli ultimi giorni hanno per il momento un carattere temporaneo”.

Intanto le autorità stanno cercando di portare avanti in qualche modo le operazioni intorno alla nave nonostante il maltempo. Ieri per esempio i tecnici della Smit-Neri, la società olandese che si occuperà di recuperare il carburante e rimuovere la nave, sono riusciti a riposizionare e a sostituire i cosiddetti “corpi morti”, indispensabili per ancorare le panne galleggianti di contenimento intorno alla nave.

Ieri il ministro dell’Ambiente Clini, ascoltato dal Senato, ha detto che le grandi navi da crociera non entreranno più nella Laguna di Venezia e nel Bacino di San Marco: la questione era stata nuovamente sollevata dal naufragio della Concordia. Le navi faranno scalo a una “stazione marittima appena fuori il lido di Venezia, nella zona di Pellestrina, dove è stata realizzata un’infrastruttura importante in cemento armato per il montaggio delle paratie del Mose”. Il ministero dell’Ambiente sta lavorando insieme al ministero dell’Infrastrutture a un decreto sulle cosiddette “rotte sensibili”.

foto: FILIPPO MONTEFORTE/AFP/Getty Images