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  • Lunedì 30 gennaio 2012

Sciopero generale in Belgio, oggi

E non accadeva dal 1993: i sindacati protestano contro le misure di austerità proposte da Elio Di Rupo

People block the entrance to Brussels South airport in Charleroi, early on January 30, 2012 during a general strike all over Belgium. Belgian rail workers launched a national strike in protest at EU-ordered austerity just as European leaders were to gather for a Brussels summit on the debt crisis. AFP PHOTO / BELGA PHOTO VIRGINIE LEFOUR (Photo credit should read VIRGINIE LEFOUR/AFP/Getty Images)
People block the entrance to Brussels South airport in Charleroi, early on January 30, 2012 during a general strike all over Belgium. Belgian rail workers launched a national strike in protest at EU-ordered austerity just as European leaders were to gather for a Brussels summit on the debt crisis. AFP PHOTO / BELGA PHOTO VIRGINIE LEFOUR (Photo credit should read VIRGINIE LEFOUR/AFP/Getty Images)

Mentre i capi di Stato e di governo dell’Unione europea sono in riunione a Bruxelles per il primo vertice del 2012, il Belgio è alle prese con il primo sciopero generale nel paese dal 1993. La principale stazione ferroviaria della capitale è rimasta chiusa e hanno scioperato anche gli autobus e i tram. L’aeroporto di Charleroi ha dovuto cancellare tutti i voli dopo che i sindacati avevano bloccato le strade. Il principale aeroporto di Bruxelles invece è in funzione ma circa il dieci per cento dei voli verrà cancellato o subirà delle modifiche. Da domenica sono stati sospesi anche tutti i treni internazionali ad alta velocità. Molte scuole sono rimaste chiuse e hanno aderito allo sciopero anche alcuni negozi e alcune fabbriche, tra cui quelle della Volvo e dell’Audi.

Lo sciopero è stato indetto dai sindacati per protestare contro le misure di austerità proposte dal governo per far fronte alla crisi economica. Le misure puntano a far risparmiare al governo 11,3 miliardi di euro e comprendono l’innalzamento dell’età pensionabile. Il governo punta anche ad abbassare il disavanzo nel settore pubblico sotto il limite europeo del tre per cento del prodotto interno lordo, così da evitare sanzioni da parte dell’Unione Europea e rassicurare gli investitori.

Il primo ministro belga Elio Di Rupo, arrivato al governo dopo una lunghissima e travagliatissima trattativa politica, ha proposto di far fronte alla crisi aumentando le tasse ai ricchi ma ha incontrato l’opposizione di liberali e cristiano democratici, che sostengono che alzare le tasse porterebbe il paese alla stagnazione economica. I leader sindacali temono anche che il governo sospenda l’indicizzazione dei salari, che permette di adeguare gli stipendi all’inflazione, criticata dalla Commissione europea e da altre organizzazioni economiche, secondo cui contribuirebbe ad alzare i prezzi e a minare la competitività belga. Secondo un sondaggio del quotidiano Het Laatste Nieuws soltanto il 21 per cento dei cittadini belgi sostiene lo sciopero generale, mentre la maggior parte si dice a favore delle misure proposte.