Gelmini racconta la storia del comunicato sui neutrini

Oggi Simona Bertuzzi intervista su Libero l’ex ministro Maria Stella Gelmini. L’intervista è intitolata “Sono fuori dal tunnel”, per quanto Gelmini non dica nulla del genere, ma contiene una ricostruzione di quella ormai storica e leggendaria topica, quella sull’ipotetico tunnel per i neutrini lungo dal Gran Sasso al CERN.

Parla di comunicazione e mi vengono in mente i neutrini… Il famoso tunnel «tra il Cern ed i laboratori del Gran Sasso, attraverso il quale si sarebbe svolto l’esperimento che ha messo in dubbio Einstein, e «cui l’Italia» – cito il comunicato del Miur – «ha contribuito con 45 milioni di euro». Una gaffe mostruosa, 520mila contatti sulla rete in un pomeriggio. Una figura colossale. Sono in malafede o è quello il problema di comunicazione cui si riferisce?
«Guardi, è stata una tragicomica assurda. Uno fa due riforme dell’istruzione, lavora come un matto dalla mattina alla sera, si costruisce una credibilità e in un attimo succede il disastro».

Può dirci come è andata davvero?
«Era il giorno delle congratulazioni ufficiali, una cosa di prassi che si fa regolarmente in un ministero in presenza di una scoperta importante. Ero al Quirinale, non mi ricordo neanche per che cosa. Sapete benissimo come funziona, un ministro mica può passare al setaccio e approvare tutti i comunicati stampa del mondo. Chi dice il contrario mente. Il comunicato io l’ho visto purtroppo, ma il giorno dopo. Lì ho capito la grande forza della rete e la capacità della sinistra di strumentalizzare qualunque cosa. Un casino incredibile. Mi ha dato molto fastidio».

Adesso si può dire: chi è il colpevole?
«Non so ancora chi abbia materialmente scritto quel comunicato ma la responsabilità è stata sicuramente di chi gestiva i rapporti con la stampa, anche perché l’errore più grosso l’ha commesso nel successivo comunicato. Si è parlato di “polemica strumentale” ma forse bastava scusarsi e fare un po’ di ironia».