Come funziona un’asta dei BTP

Il Fatto spiega come avviene la collocazione sul mercato dei titoli di Stato, che oggi hanno raggiunto tassi da record

Con una serie di aste molto attese, oggi il Tesoro ha collocato circa otto miliardi di euro ai tassi d’interesse più alti da quando è stato introdotto l’euro. L’asta più consistente ha interessato i nuovi titoli di Stato con scadenza a tre anni, proposta con un’offerta tra i 2,5 e i 3,5 miliardi di euro. I titoli sono stati collocati con un tasso molto alto, pari al 7,89 per cento. La settima collocazione dei titoli a dieci anni era più contenuta, tra 1,5 e 2,5 miliardi di euro, e ha portato a un tasso del 7,56 per cento. Lo spread, la differenza tra i Btp decennali italiani e i Bund tedeschi, è diminuito passando da 510 punti di inizio giornata a 490 circa per poi risalire lentamente.

La serie di aste di oggi era molto attesa per verificare la fiducia degli investitori sul nostro sistema economico e sul mercato. Secondo la Banca d’Italia, l’asta di oggi si è rivelata molto soddisfacente e ha avuto una forte domanda. Molti analisti la pensano diversamente basandosi sull’andamento dei rendimenti dei titoli nell’ultimo periodo, che non viene sostanzialmente modificato dalla collocazione di oggi. Il sistema per la vendita dei titoli di stato segue diversi passaggi in fase d’asta, come spiega oggi sul Fatto Quotidiano Matteo Cavallito.

Il collocamento mediante asta si realizza nel cosiddetto mercato primario nel quale, cioè, è lo Stato a vendere direttamente i titoli. I compratori sono i soggetti autorizzati a partecipare all’asta dalla Banca d’Italia. Tipicamente si tratta di banche e Sim, società di intermediazione mobiliari. I piccoli risparmiatori possono partecipare indirettamente prenotando il proprio acquisto presso una banca che funge da intermediario e che, sull’operazione, guadagnerà una commissione. Rientra invece nel mercato secondario l’offerta dei titoli di Stato promossa dalla banche stesse nel cosiddetto Btp Day odierno, con gli istituti che rinunciano eccezionalmente alle commissioni nella cessione dei titoli alla clientela. Un’operazione che mira ad alimentare anche se solo momentaneamente la domanda di mercato.

Anche oggi, l’avvio delle operazioni avverrà in mattinata e si svolgerà esclusivamente per via telematica. Entro le 11 gli operatori potranno far pervenire le proprie offerte. Ogni soggetto autorizzato potrà presentare fino a tre diverse offerte con variazioni di prezzo di almeno un centesimo di punto o suoi multipli. Una volta raccolte le richieste si procederà al collocamento vero e proprio dopo la fissazione di un prezzo che risulterà in definitiva uguale per tutti.

Il prezzo dei titoli viene fissato attraverso il meccanismo dell’asta marginale, ovvero in base al valore dell’ultima richiesta utile al completamento dell’offerta da parte dello Stato. Un esempio per capire: dal momento dell’avvio dell’asta, l’emittente (cioè lo Stato) ordinerà tutte le offerte ricevute secondo un criterio di prezzo decrescente. Supponiamo, utilizzando numeri del tutto teorici, che la quantità che si intende collocare consista in 1000 titoli dal valore nominale (la cifra che sarà rimborsata alla scadenza) di 100. L’investitore A richiede 600 titoli ad un prezzo unitario di 94,5, B 200 ad un prezzo di 93,5, C altri 200 per 94 e D 300 per 91. Raccogliendo le offerte per prezzo decrescente, la domanda sarà completata con le richieste di A, C e B. Il prezzo più basso, quello di B, sarà richiesto ad ogni acquirente. In definitiva verranno quindi collocati 1000 titoli ad un prezzo unitario di 93,5. Alla scadenza dei titoli ciascun investitore incasserà 100 su ogni obbligazione in suo possesso. Il rendimento complessivo dell’investitore sarà dato (al netto delle commissioni, se c’è un intermediario) dal differenziale tra il prezzo d’acquisto e quello di rimborso (in questo caso 100-93,5 ovvero 6,5) più gli interessi versati alle scadenze. Il tutto, ovviamente, al netto della tassazione (fissata al 12,5%).

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