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  • Domenica 27 novembre 2011

I rapporti tra Iran e Regno Unito peggiorano

Il parlamento iraniano ha votato un provvedimento per espellere l'ambasciatore britannico, come ritorsione per le sanzioni economiche della scorsa settimana

Il parlamento iraniano ha votato oggi un provvedimento che riduce i legami diplomatici con il Regno Unito, che porterà quasi certamente all’espulsione dell’ambasciatore britannico nel paese. Il voto è arrivato dopo che, martedì scorso, il ministro delle finanze britannico aveva annunciato l’immediata cessazione di tutte le attività finanziarie delle banche e degli istituti di credito del paese europeo con le banche iraniane.

La misura faceva parte di un pacchetto di sanzioni messo in atto negli ultimi giorni anche da Stati Uniti e Canada, per mettere pressione sull’Iran dopo le preoccupazioni contenute nell’ultimo rapporto dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica sulle dimensioni del programma nucleare iraniano e i suoi possibili scopi militari. Il prossimo primo dicembre anche altri paesi dell’Unione Europea dovrebbero presentare sanzioni contro l’Iran, in occasione di un incontro dei ministri degli esteri. Il governo francese, secondo quanto riporta Al Jazeera, intenderebbe proporre un embargo sul petrolio iraniano.

Il provvedimento è stato votato da 179 parlamentari, dei 270 che compongono l’Assemblea Consultiva Nazionale (l’organo legislativo del governo iraniano), e comporta la riduzione delle relazioni diplomatiche al livello inferiore di un charge d’affaires entro due settimane, e la riduzione dei rapporti economici tra i due stati. Il provvedimento è stato presentato da Allaeddin Boroujerdi, a capo della commissione parlamentare per la sicurezza nazionale e la politica estera. Le relazioni diplomatiche non saranno quindi completamente interrotte, come hanno chiesto alcuni parlamentari, ma il nuovo ambasciatore britannico, Dominick Chilcott (nominato solo lo scorso mese) sarà probabilmente espulso dopo l’approvazione definitiva della norma da parte del Consiglio dei Guardiani della Costituzione, formato da 12 membri, che ha potere di veto su ogni legge approvata dal parlamento.

foto: AP Photo/Vahid Salemi