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  • Lunedì 14 novembre 2011

Le industrie sommerse di Bangkok

L'inondazione della capitale thailandese ha fatto chiudere centinaia di industrie e 100mila lavoratori rischiano di perdere il lavoro

AYUTTHAYA,THAILAND – NOVEMBER 14: An aerial view of Honda vehicles at the flooded Honda factory in the Rojuna Industrial district on November 14, 2011 in Ayutthaya, Thailand. While the city of Ayutthaya is recovering from the floods the factories have remained underwater over the last month. Thailand has experienced it’s worst flooding in over 50 years and is now into it’s third month having affected over 25 of Thailand’s 64 provinces. Over 500 people have died in flood-related incidents since late July according to the Department of Disaster Prevention and Mitigation. (Photo by Paula Bronstein/Getty Images)

AYUTTHAYA,THAILAND – NOVEMBER 14: An aerial view of Honda vehicles at the flooded Honda factory in the Rojuna Industrial district on November 14, 2011 in Ayutthaya, Thailand. While the city of Ayutthaya is recovering from the floods the factories have remained underwater over the last month. Thailand has experienced it’s worst flooding in over 50 years and is now into it’s third month having affected over 25 of Thailand’s 64 provinces. Over 500 people have died in flood-related incidents since late July according to the Department of Disaster Prevention and Mitigation. (Photo by Paula Bronstein/Getty Images)

Bangkok, in Thailandia, si trova parzialmente sommersa da più di tre settimane e il numero delle persone uccise dall’alluvione è salito a 562. La periferia settentrionale e occidentale della città è tuttora allagata, mentre la situazione sta progressivamente migliorando nelle province centrali grazie anche alle 250 pompe idrauliche che sono al lavoro per drenare l’acqua. Il rischio di emergenza sanitaria e la diffusione di malattie e infezioni a causa dell’acqua stagnante e dei rifiuti che in queste condizioni non riescono ad essere smaltiti restano molto alti.

Un’altra grave preoccupazione è legata alle quattro grandi aree industriali che si trovano alla periferia di Bangkok che è il maggior centro economico e produttivo del Paese. A causa dell’inondazione e della lentezza con cui l’acqua scende di livello centinaia di stabilimenti sono infatti fermi dall’inizio di ottobre compresi quelli dell’industria automobilistica, uno dei settori più importanti dell’economia thailandese: nella fabbrica della Honda, nell’area di Rojana, tre giorni fa l’acqua raggiungeva i quattro metri di altezza. Ieri il ministro dell’Industria Wannarat Channukul ha detto che il lavoro di recupero è iniziato e che progressivamente arriverà in tutti e quattro i distretti industriali.

La situazione è però molto rischiosa anche per le possibili scariche di corrente elettrica che in alcune zone non è non stato possibile sospendere: ad oggi l’area più colpita resta quella di Ayutthaya, l’antica capitale a nord di Bangkok in cui si trovano diversi stabilimenti di grandi imprese giapponesi. Phakorn Wangsirabat, il direttore della Federation of Thai Industries di quella provincia, ha detto: «Più di 300 delle 2.150 fabbriche presenti nella zona di Ayutthaya, come quelle dello Saharattananakorn Industrial Estate e del Rojana Industrial Park, sono ancora bloccate dall’alluvione e questo significa che 100 mila lavoratori potrebbero perdere il loro posto se le aziende dovranno sospendere a lungo la produzione e non potranno quindi sostenere la situazione».