Vent’anni senza Yves Montand

Le foto e la storia di uno molto figo, rubacuori e gran cantante, che morì il 9 novembre del 1991 mentre faceva un film

28th July 1965: French film star Yves Montand (Ivo Livi) (1921 – 1991) on board his yacht at Cannes during a holiday on the Cote d’Azur. (Photo by Keystone/Getty Images)

28th July 1965: French film star Yves Montand (Ivo Livi) (1921 – 1991) on board his yacht at Cannes during a holiday on the Cote d’Azur. (Photo by Keystone/Getty Images)

Il vero nome di Yves Montand era Ivo Livi ed era nato il 13 ottobre del 1921 in provincia di Pistoia. Ma fu in Francia (dove i genitori socialisti si rifugiarono a causa del fascismo) che trovò la sua fortuna, come attore e cantante. Lo pseudonimo che si scelse derivava da un richiamo della madre: “Ivo! monta!”, diceva al figlio per farlo risalire dal cortile della loro casa di Marsiglia.

Yves Montand lavorò come operaio e parrucchiere e fin da ragazzo amava Charles Trenet e i film di Fred Astaire. Dopo la guerra era già un interprete discretamente affermato, ma la sua occasione arrivò nel 1944 quando sostituì un cantante al Moulin Rouge di Parigi. La vedette della serata era Edith Piaf. Sarà lei a dare una svolta alla carriera di Yves Montand e per,  tre anni, vissero anche una storia d’amore.

Con Edith Piaf, Montand debuttò al cinema nel film “Etoiles sans lumière” (del 1946) e l’anno dopo in “Mentre Parigi dorme” di Marcel Carné: Joseph Kosma compose per il film, su parole di Jaques Prévert, la canzone “Les feuilles mortes” e Montand la portò al successo mondiale. Nel 1949 conobbe Simone Signoret, l’attrice che sposò a Saint-Paul-de-Vence nel 1951 e dalla quale si separò solo nel 1985: a tenerli uniti non fu tanto la fedeltà (Montand ebbe molti e chiacchierati amori), ma l’impegno politico. Pur essendo entrambi dichiaratamente di sinistra, nel 1968 si schierarono contro i carri armati sovietici che invadevano Praga.

Dagli anni Cinquanta iniziò il grande successo di Montand: esordì a teatro con la moglie ne “Il crogiuolo” di Arthur Miller, successivamente adattato per lo schermo nel film “Le vergini di Salem” (1957), fu l’invidiatissimo partner di Marilyn Monroe in “Facciamo l’amore” di George Cukor (1960). A partire dagli anni Sessanta partecipò a pellicole di maggior impegno sociale e politico: “La guerra è finita” (1966) di Alain Resnais e, sotto la direzione di Costantin Costa-Gavras, “Z-L’orgia del potere” (1969) vincitore dell’Oscar come miglior film straniero, “La confessione” (1970) e “L’Amerikano” (1973).

La migliore prova della carriera di attore di Yves Montand è considerata il noir di Jean-Pierre Melville “I senza nome”: Montand interpretava un ex-poliziotto e rapinatore alcolizzato. Al cinema, a teatro e come cantante (in Francia e nel mondo) rimase sulle scene per tutti gli anni Ottanta. Il 9 novembre del 1991, a settant’anni, mentre stava girando “IP5-L’isola dei pachidermi” di Jean-Jacques Beineix morì di infarto. Non fece in tempo a veder nascere il figlio che aspettava dalla nuova giovane moglie.

Anche dopo la morte, lo inseguirono pettegolezzi e vecchi amori: nel 1998 il suo corpo, sepolto accanto a quello della compagna di una vita al cimitero di Père-Lachaise, venne riesumato per essere sottoposto a un test di paternità richiesto da una giovane attrice con la quale Montand ebbe una breve relazione. L’esito fu negativo.