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  • Venerdì 4 novembre 2011

L’esercito nelle strade dell’Honduras

Honduras

Soldiers set security posts along avenues and boulevards during an operation to fight violence and crime in the Honduran capital, Tegucigalpa, on November 1, 2011. According to a study by the United Nations’ Office on Drugs and Crime, Honduras is the world’s most violent country, with a murder rate of 82.1 per 100.000 inhabitants. AFP PHOTO/Orlando SIERRA (Photo credit should read ORLANDO SIERRA/AFP/Getty Images)

Soldiers set security posts along avenues and boulevards during an operation to fight violence and crime in the Honduran capital, Tegucigalpa, on November 1, 2011. According to a study by the United Nations’ Office on Drugs and Crime, Honduras is the world’s most violent country, with a murder rate of 82.1 per 100.000 inhabitants. AFP PHOTO/Orlando SIERRA (Photo credit should read ORLANDO SIERRA/AFP/Getty Images)

Il governo dell’Honduras, guidato dal 2009 dal membro del Partido Nacional Porfirio Lobo Sosa, ha deciso di schierare centinaia di soldati dell’esercito nelle principali città del Paese per combattere un’ondata di criminalità sempre più incontrollabile.

L’Honduras ha il tasso di omicidi proporzionalmente più alto del mondo e in gran parte legato al narco traffico: il Paese è infatti un importante punto di transito per la cocaina che proviene dal Sud America e viaggia verso nord, passando per il Messico.

Un recente rapporto delle Nazioni Unite ha spiegato che, nel 2010, in Honduras si sono verificati 82 omicidi ogni 100mila abitanti con una media di 20 omicidi al giorno. Il dispiegamento militare deciso da Lobo si chiama “Operazione Lampo” ed è iniziato tre giorni fa nella capitale Tegucigalpa e nella città settentrionale di San Pedro Sula: pattuglie miste di soldati e poliziotti sono state inviate nelle aree controllate dalle bande criminali, mentre alcuni elicotteri pattugliavano dall’alto.

Porfirio Lobo ha detto che lo scopo è quello di «garantire la presenza delle autorità nelle zone più conflittuali ma anche quello di fare tutto il possibile, nel rispetto della legge, per ridurre l’impunità che ci rende tutti indignati». Il Presidente, nella sua dichiarazione, faceva riferimento ad un episodio avvenuto nella capitale il 31 ottobre che ha causato nel Paese l’indignazione pubblica e il rischio di nuove esplosioni violente.

La Procura di Tegucigalpa ha emesso martedì un ordine di cattura contro quattro poliziotti sospettati della morte di tre giovani studenti universitari. Gli agenti si trovavano in arresto preventivo presso la sede della Polizia e sotto la custodia del vice commissario Jorge Alberto Barralaga Hernandez, ma era stato dato loro un permesso di uscita: i poliziotti non sono mai rientrati nella caserma.