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  • Venerdì 14 ottobre 2011

Il Sole 24 Ore apre alla copia dei suoi contenuti online, ma con moderazione

Una interessante proposta di compromesso a chi vuole incollare altrove gli articoli del sito

Da ieri il Sole 24 Ore ha introdotto nelle sue pagine online uno strumento che invita i lettori che vogliano copiare parte del testo per usarlo altrove su internet a farlo secondo delle modalità proposte dal sito: usando appositi comandi che appaiono in una finestra popup e che permettono di incollare solo una moderata porzione del testo con allegato un link di default verso la pagina originale del Sole 24 Ore.

L’operazione, spiegano al Sole, mira ad affermare una cosa piuttosto nuova nel mondo dei media tradizionali, ovvero che «c’è anche un valore positivo nella copia». Si cerca di passare «da un modello in cui “chi copia ruba” ad un modello in cui “chi copia ci aiuta a diffonderci”. Cercando di considerare amici e non avversari i nostri più affezionati lettori». Il tutto trovando un compromesso rispetto alla necessità di conservare le regole sulla proprietà dei contenuti e sui diritti del loro sfruttamento, e disincentivando le operazioni di copia integrale senza link alla fonte compiute da molti siti. Questo è il testo come appare su un sito che segua le istruzioni contenute nel popup quando incolla una parte dell’articolo originale (la copia integrale resta possibile selezionando tutto e non usando gli strumenti del popup: nella logica già usata dal sistema a pagamento del New York Times per cui una procedura è suggerita e resa più pratica, ma il suo aggiramento non è impedito):

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La partita si giocherà fin dai prossimi giorni e avrà al centro il decreto sviluppo e la legge di stabilità. Berlusconi ieri ha detto che «il rigore dei conti non basta». Una frecciata a Tremonti, ma non sufficiente a rassicurare quanti più volte si sono sentiti dire che «Giulio non deciderà più tutto da solo», per poi ritrovarsi l’indomani con i testi dell’Economia già pronti per l’approvazione. Se ne è avuta la conferma anche ieri al Consiglio dei ministri, con Romani scagliatosi contro Tremonti per i tagli previsti dalla legge di stabilità, che il ministro Stefania Prestigiacomo ha già anticipato di non voler votare. La delicatezza del momento ha suggerito al premier di
ALCUNI DIRITTI RISERVATI (CC BY-NC-SA)

Così la spiega la nota contenuta nel medesimo popup (con un uso libero dell’infinito “redarre“):

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