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  • Mercoledì 28 settembre 2011

Il diritto di guidare per le donne saudite

Slate spiega perché è molto più importante del diritto di voto concesso da poco dal re dell'Arabia Saudita

Domenica il re dell’Arabia Saudita ha annunciato che anche le donne avranno diritto di votare alle elezioni locali e potranno entrare a far parte delle amministrazioni. Una concessione che per molti analisti ha un valore meramente propagandistico e non servirà a migliorare realmente le condizioni e i diritti delle donne saudite. Ne parla Slate, spiegando perché sarebbe stato molto più importante concedere alle donne il diritto di guidare.

Il diritto di voto non ha nessun significato. In Arabia Saudita le elezioni hanno solo un valore simbolico. Soltanto metà dei seggi delle amministrazioni locali viene attribuito attraverso le elezioni, il resto è nominato direttamente dalla famiglia reale, che nomina anche i sindaci. In più i consigli di amministrazione hanno scarsissimi poteri e il governo ha sempre la possibilità di posticipare le elezioni, come ha già fatto nel 2009. Non ci sono garanzie che nel 2015 ci saranno davvero nuove elezioni. Inoltre, l’annuncio del re Abdullah non ha forza di legge e lui stesso potrebbe cambiare idea in qualsiasi momento. Per non parlare del fatto che se non dovesse essere più vivo nel 2015, al momento ha 87 anni, il suo successore potrebbe facilmente fare retromarcia.

Concedere alle donne il diritto di guidare sarebbe invece stato un vero passo verso una maggiore emancipazione. La legge al momento prevede che le donne possano andare in macchina solo se accompagnate da un uomo. Un lusso che si possono concedere solo le donne che possono permettersi un autista, o che hanno fratelli o mariti disponibili a portarle in giro. I mezzi di trasporto pubblici hanno posti separati per le donne, ma sono molto lenti e spesso inaffidabili. Inoltre le donne tendono a evitarli perché temono di essere vittime di commenti inappropriati da parte degli autisti. Consentire alle donne di guidare sarebbe quindi stata una vera rivoluzione, conclude Slate.

Per i giovani sauditi è molto difficile trovare una moglie senza l’aiuto della propria famiglia. I giovani spesso si scambiano numeri di telefono dai finestrini delle automobili per aggirare i divieti. I più conservatori sostengono che se le donne potessero guidare da sole, inizierebbero a darsi appuntamenti con gli uomini come succede nei paesi occidentali. Ancora peggio, nel loro modo di vedere, potrebbero iniziare a organizzarsi politicamente. E naturalmente a cercare un lavoro, cosa che nel lungo periodo farebbe bene all’economia ma che nel breve periodo è invece vissuta come una minaccia dalle migliaia di uomini disoccupati.