Gli autobus in tempo reale

Il sistema lanciato a Londra per controllare online quando arrivano i mezzi alle fermate, a Torino esiste da un po', insieme ad altri progetti e novità

La società dei trasporti pubblici di Londra (Transport for London, TfL) ha messo online ai primi di settembre un servizio che permette di conoscere in tempo reale gli arrivi degli autobus in tutte le fermate dei mezzi pubblici della città. Il servizio copre tutti i trentadue boroughs in cui è divisa l’area della Greater London, unità amministrativa che corrisponde più o meno a tutta l’area metropolitana di Londra.

Per ora è disponibile solo in versione di prova (beta), quindi senza che la TfL garantisca sulla correttezza del suo funzionamento e con interruzioni periodiche per manutenzione. Il sito del progetto si limita a dire che il lancio ufficiale avverrà “più avanti nel prossimo autunno”.

I mezzi pubblici, in tempo reale
Tutte le città in cui i mezzi pubblici sono dotati di un sistema di localizzazione in tempo reale, che dice in ogni momento dove si trovano bus e tram, possono realizzare servizi informativi con schermi alle fermate o avvisi online. I display alle fermate hanno il pregio di essere un servizio “universale”, cioè utilizzabile anche da chi non ha cellulari che si possono collegare a internet e da utenti occasionali che non conoscono i servizi online. Si tratta inoltre di un servizio “visibile”, in grado di dare un’immagine positiva all’azienda di trasporto che lo gestisce.

Il problema è che i costi sono molto alti, visto il gran numero di fermate presenti in una città, e spesso il costo più grande è dovuto all’alimentazione elettrica. Ogni fermata deve essere raggiunta da un cavo, che va quindi posato dopo uno scavo e la seguente riasfaltatura. Per cercare di ridurre questi costi, a Torino sono stati installati circa cento display alimentati a pannello solare posato sul tetto della pensilina delle fermate. In gioco ci sono, però, altri costi che non possono essere eliminati facilmente, come le spese per la manutenzione, la pulizia, la sostituzione delle batterie e le riparazioni in seguito agli atti vandalici.

La scelta dei servizi “individuali”, resi disponibili sul computer di casa, sul telefono (via SMS) o tramite applicazioni per gli smartphone, consente di ridurre notevolmente i costi dopo l’investimento iniziale. Trattandosi di programmi informatici e non di cavi, schermi e altro materiale alle fermate, i sistemi individuali permettono anche di realizzare aggiornamenti in breve tempo e senza grandi costi.

Il caso di Torino
Il nuovo servizio di Londra è simile a quello già disponibile a Torino, gestito da 5T (una società controllata da Gruppo Torinese Trasporti, Comune, Provincia e Regione) in base ai dati raccolti dal sistema AVM (Automatic vehicle monitoring) del Gruppo Torinese Trasporti (GTT). L’AVM è un sistema di localizzazione della flotta, che utilizza diversi apparecchi elettronici montati sul veicolo e lungo i percorsi dei mezzi pubblici per inviare informazioni in tempo reale a un centro di controllo informatico.

Quelli montati sul veicolo sono solitamente formati da due parti, un ricevitore GPS per il rilevamento della posizione geografica e un modem GSM che contiene anche il software necessario. Oltre alle parti montate sul veicolo sono utilizzati anche rilevatori lungo il percorso, che si attivano quando un mezzo pubblico entra nel loro raggio d’azione: in questo modo è possibile stimare i tempi di arrivo alle fermate successive. I dispositivi registrano anche dati sullo stato del motore e del veicolo, sulla velocità e sulla guida.

L’attuale servizio operativo a Torino fornisce le previsioni di passaggio alle fermate, il calcolo dei percorsi (tramite i mezzi pubblici, l’auto privata o a piedi) la situazione del traffico e anche che cosa stanno visualizzando i pannelloni a led posti sulle strade. Un progetto prevede di estendere questi servizi all’intero territorio regionale.

Il futuro
Se oggi sono disponibili gli orari di passaggio alle fermate dei bus e dei tram, per il futuro possiamo immaginare di sapere anche quanto sarà affollato il bus che stiamo aspettando. Quasi tutti i sistemi per i biglietti elettronici, infatti, prevedono una validazione generalizzata: i passeggeri devono far passare la tessera su un lettore posto sulla porta del veicolo.

Questo obbligo ha due funzioni. Uno è il cosiddetto “controllo sociale”: oggi chi utilizza, pagando, il mezzo pubblico dice spesso “vedo un sacco di gente salire senza timbrare il biglietto, sono l’unico che paga”, e in effetti non è possibile distinguere tra chi sale con l’abbonamento in tasca e chi sale senza pagare. Con la validazione obbligatoria e generalizzata, chi non passa la tessera sul lettore (che emette un bip se la tessera/biglietto è in regola o un suono più forte se non lo è) è un irregolare, esposto al biasimo collettivo (oltre che alla contestazione dell’autista, dove possibile).

L’altra funzione è il conteggio preciso della frequentazione: l’azienda potrà conoscere con precisione quanti passeggeri salgono a ciascuna fermata nelle varie corse. Non essendo prevista la validazione in discesa saranno algoritmi matematici e statistici a stimare l’affollamento basandosi su dati statistici di permanenza a bordo e di matrici origine/destinazione. Quando il sistema sarà sufficientemente affidabile ed evoluto, nell’arco di due o tre anni secondo gli addetti ai lavori, queste informazioni potranno essere rilevate in tempo reale e diventare informazioni per i clienti: i servizi on line potranno dire non solo a che ora passerà l’autobus alla fermata richiesta, ma anche quante persone sta già trasportando e quanto è affollato.