Il più vasto attacco informatico di sempre?

Una società di sicurezza informatica denuncia cinque anni di violazioni articolate in tutto il mondo, e fa sospettare della Cina

MOUNTAIN VIEW, CA - JANUARY 19: Wires and switches are seen in a display of the Reeves electronic analog computer at the Computer History Museum on January 19, 2011 in Mountain View, California. After a two year, $19 million renovation, the Computer History Museum re-opened its doors with a new 25,000 square foot exhibit called Revolution: The First 2000 Years of Computing. The exhibit features over 1,000 artifacts and 100 multimedia stations that explores every major aspect of the history of computing, from the abacus to the smart phone, and every step in between. (Photo by Justin Sullivan/Getty Images)
MOUNTAIN VIEW, CA - JANUARY 19: Wires and switches are seen in a display of the Reeves electronic analog computer at the Computer History Museum on January 19, 2011 in Mountain View, California. After a two year, $19 million renovation, the Computer History Museum re-opened its doors with a new 25,000 square foot exhibit called Revolution: The First 2000 Years of Computing. The exhibit features over 1,000 artifacts and 100 multimedia stations that explores every major aspect of the history of computing, from the abacus to the smart phone, and every step in between. (Photo by Justin Sullivan/Getty Images)

La società di sicurezza informatica McAfee, colosso del settore e produttrice di diffusissimi antivirus, ha rivelato di avere individuato un grande e articolato attacco informatico sviluppato su un periodo di cinque anni contro 72 organizzazioni in tutto il mondo, compresi governi, multinazionali e le Nazioni Unite. Secondo McAfee dietro agli attacchi ci sarebbe “uno stato” di cui non ha fatto il nome, ma molti esperti lo identificano con la Cina.

Tra i governi attaccati ci sarebbero gli Stati Uniti, Taiwan, l’India, la Corea del Sud, il Vietnam e il Canada. Tra le organizzazioni il Comitato Olimpico Internazionale, l’Organizzazione dei paesi del Sudest asiatico, l’agenzia mondiale antidpoing. Nei computer delle Nazioni Uniti di Ginevra gli hackers sarebbero rimasti a sorvegliare dati per due anni dopo il 2008.

McAfee, che deve alla sicurezza contro i virus e gli hackers i suoi profitti, ha sottolineato nel suo rapporto le perdite economiche per aziende e organizzazioni dovute alla sottrazione dei dati. Alcuni degli attacchi sarebbero durati un mese circa, ma altri sono arrivati a proseguire per oltre due anni.

Gli esperti interrogati da Reuters sospettano della Cina a partire – oltre che dai suoi interessi economici e politici – anche dai tempi degli attacchi legati alle organizzazioni sportive internazionali, alla vigilia delle Olimpiadi di Pechino del 2008 e dagli obiettivi scelti tra i paesi vicini e rivali e le corporations statunitensi. “Potrebbe essere anche la Russia, ma ci sono più indizi contro la Cina”. Un portavoce della Difesa americano ha detto che gli Stati Uniti sono a conoscenza delle attività cinesi di costruzione di competenze in questo campo. Interpellato dalla CNN un portavoce dell’ambasciata cinese ha rigettato le accuse definendole prive di prove, irresponsabili e un tentativo di demonizzare la Cina.

(Photo by Justin Sullivan/Getty Images)