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  • Sabato 16 luglio 2011

L’assassinio di José Calvo Sotelo

Chi era il conservatore spagnolo ucciso 75 anni fa e che cosa c'entra la sua morte con il golpe dei franchisti e la guerra civile

Il 13 luglio 1936 venne ucciso a Madrid José Calvo Sotelo, giurista e deputato molto rispettato e conosciuto in Spagna. Il suo assassinio fu una delle cause scatenanti dell’insurrezione nazionalista di Francisco Franco, che nel luglio 75 anni fa sarebbe sfociata nella Guerra civile spagnola.

Quando fu ucciso, Sotelo aveva 43 anni ed era un esponente della destra spagnola cattolica e conservatrice, ministro dell’Industria per cinque anni durante la dittatura di Primo de Rivera (1923-1930). Nel 1936 il suo piccolo ma influente partito, Renovación Española, era all’opposizione da pochi mesi. Nel gennaio del 1936, infatti, le elezioni spagnole erano state vinte nettamente dal Fronte Popolare, la coalizione che riuniva i partiti di sinistra.

Da diversi anni la Spagna attraversava una fase di grandi disordini sociali e politici. Il paese era diviso tra i blocchi sociali di orientamento repubblicano e socialista da una parte e le forze della destra, tendenzialmente monarchiche, vicine all’esercito e formate anche da partiti di ispirazione fascista dall’altra. Nei primi anni Trenta gli scioperi e gli scontri di piazza erano molto frequenti, in particolare dopo la momentanea vittoria delle destre alle elezioni del 1933. Renovación Española si opponeva molto duramente alle politiche socialiste del governo del primo ministro Casares Quiroga ed era un partito apertamente monarchico, anche se la monarchia era stata abolita dopo le elezioni municipali del 1931 e l’esilio volontario di Alfonso XIII di Borbone, gli eventi che furono l’inizio della Seconda Repubblica Spagnola.

In Parlamento, Calvo Sotelo aveva dichiarato più volte che, se il governo delle sinistre non fosse stato in grado di garantire l’ordine pubblico e di prendere misure per il miglioramento dell’economia, un intervento dell’esercito sarebbe stato inevitabile. All’alba del 13 aprile alcuni membri di una milizia paramilitare dei socialisti di Madrid, detta La Motorizada, insieme ad appartenenti alla Guardia de Asalto, un corpo di polizia molto politicizzato creato nel 1932, partirono con una camionetta con l’intenzione di vendicare il tenente della Guardia José del Castillo, attivista di sinistra, ucciso il giorno prima davanti alla propria casa da militanti di destra.

Inizialmente intendevano uccidere il capo del maggior partito di destra spagnolo, la CEDA, ma non trovandolo in casa si diressero all’abitazione di José Calvo Sotelo, che sequestrarono mostrando un falso ordine di arresto e nonostante le proteste sue e dei familiari, uccidendolo dopo pochi minuti con un colpo di pistola alla testa.

L’assassinio di Calvo Sotelo, il primo che aveva come vittima una personalità politica di così alto livello nella Spagna degli anni Trenta, fece una grandissima impressione sull’opinione pubblica spagnola. Da diverso tempo si stava portando avanti una cospirazione per mettere in atto un colpo di stato da parte di esponenti dell’esercito spagnolo, la cui data era già stata fissata per il mese di luglio. Il 17 luglio, quattro giorni dopo l’omicidio, alcuni militari di stanza a Melilla iniziarono il colpo di stato che avrebbe portato alla guerra civile spagnola e alla lunga dittatura di Francisco Franco. A posteriori, l’assassinio di Calvo Sotelo fu indicato come prova della necessità dell’intervento militare per la salvezza del paese e per il ristabilimento dell’ordine: al deputato conservatore, chiamato a volte “protomartire del Movimento Nazionale”, vennero dedicati monumenti e piazze nella Spagna franchista.

Anche oggi quell’omicidio e la sua interpretazione storica suscitano accese polemiche in Spagna. Un intervento dello storico Santos Juliá sul quotidiano spagnolo El País ha criticato duramente la prima puntata di uno sceneggiato in tredici parti che l’emittente televisiva Telemadrid manderà in onda per il 75esimo anniversario della guerra civile. La pellicola, dice lo storico, mostrerebbe che il colpo di stato militare è stato causato unicamente dall’omicidio di Calvo Sotelo, tacendo del tutto che la cospirazione proseguiva da molti mesi e che lo stesso deputato ne era a conoscenza, avendo contatti molto stretti con alcuni militari di alto grado coinvolti.