• Libri
  • Giovedì 14 luglio 2011

La decrescita editoriale

Marco Cassini, fondatore di Minimum Fax, aderisce alla proposta di produrre meno libri e venderli meglio

SYDNEY, AUSTRALIA - JANUARY 31: Beach goers select books from 30 red Ikea Billy bookcases lined up to form the world's longest outdoor bookcase to celebrate the 30th birthday of the brand's signature furniture piece, at Bondi Beach on January 31, 2010 in Sydney, Australia. The bookcases were filled with thousands of books which beachgoers can swap for one of their own or make a gold coin donation to buy, with proceeds to The Australian Literacy & Numeracy Foundation. (Photo by Lisa Maree Williams/Getty Images)
SYDNEY, AUSTRALIA - JANUARY 31: Beach goers select books from 30 red Ikea Billy bookcases lined up to form the world's longest outdoor bookcase to celebrate the 30th birthday of the brand's signature furniture piece, at Bondi Beach on January 31, 2010 in Sydney, Australia. The bookcases were filled with thousands of books which beachgoers can swap for one of their own or make a gold coin donation to buy, with proceeds to The Australian Literacy & Numeracy Foundation. (Photo by Lisa Maree Williams/Getty Images)

C’è un interessante dibattito che sta crescendo a proposito delle distorsioni crescenti in un settore che non riesce a trovare un equilibrio tra il suo aspetto culturale e pedagogico e quello commerciale ed economico, quello dei libri. Oggi Marco Cassini, fondatore e socio della casa editrice Minimum Fax torna sul tema aderendo a una proposta coraggiosa.

Negli ultimi anni, quando mi è capitato di parlare agli studenti del Master in Editoria dell’Università La Sapienza o agli allievi del corso di editoria di minimum fax degli aspetti commerciali di una casa editrice, ho più volte espresso un concetto (interiorizzato negli ultimi tre anni passati a fare il direttore commerciale, e della cui intuizione ero piuttosto fiero) che qui sintetizzo in brevi affermazioni: noi editori spesso sbagliamo perché abbiamo sempre in mente come nostri diretti referenti i lettori; pensiamo al pubblico di lettori che segue le nostre scelte da anni e ci chiediamo: “Cosa penseranno di questa scelta? Leggeranno anche questo libro? Apprezzeranno il titolo su cui stiamo lavorando ora?” Ma in realtà quello che dimentichiamo è che noi editori solo molto raramente abbiamo un contatto, un rapporto diretto coi nostri lettori. Prima di convincere i nostri lettori dobbiamo convincere una serie di soggetti intermedi: il responsabile della nostra rete promozionale; che a sua volta convincerà i singoli promotori o agenti di vendita; che a loro volta parleranno del nostro libro a centinaia di librai di ogni regione d’Italia, che infine – solo al termine di questo tortuoso percorso – proporranno il nostro libro all”‘utilizzatore finale”. Perché è così che funziona normalmente il sistema distributivo editoriale.

(continua a leggere sul sito di Minimum Fax)

(Photo by Lisa Maree Williams/Getty Images)

– La legge contro gli sconti sui libri
– Luca Sofri: Il servizio pubblico e i libri