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  • Giovedì 30 giugno 2011

Chávez rimanda tutti gli impegni

Il presidente del Venezuela è ancora a Cuba: ha rimandato un meeting internazionale e intanto si fa vedere con Fidel Castro, per dimostrare di essere in salute

Oggi il governo venezuelano ha cancellato, e rimandato a più tardi durante l’anno, un incontro internazionale che si doveva tenere in Venezuela il prossimo 5 luglio, motivando la decisione con lo stato di salute del presidente del paese Hugo Chávez, ancora convalescente a Cuba dopo un intervento chirurgico. Nella stessa data inizieranno in Venezuela le celebrazioni ufficiali per il bicentenario dell’indipendenza dalla Spagna, e rimangono dubbi sulla presenza di Chávez alla festa nazionale.

L’incontro del 5 e 6 luglio sarebbe stato il primo summit del CELAC (Comunidad de Estados Latinoamericanos y Caribeños) un recente organismo internazionale di cui fanno parte tutti gli stati americani eccetto gli Stati Uniti e il Canada. Fortemente voluto dal Venezuela e fondato a febbraio del 2010, si tratta di un’organizzazione che vuole promuovere il commercio e la cooperazione istituzionale nel continente.

Chávez si era sentito male mentre si trovava in visita a Cuba lo scorso 8 giugno ed era stato trasferito d’urgenza in ospedale. Poche ore fa la televisione di stato venezuelana ha trasmesso alcune riprese di Chávez a colloquio con Fidel Castro che sarebbero state girate ieri: nei video il presidente venezuelano appare dimagrito ma piuttosto in salute. I due passeggiano in un giardino, si abbracciano, ridono, scherzano, poi si siedono e parlano tra loro. Per dimostrare che il video è stato veramente girato ieri, Chávez legge con disinvoltura la data dal Granma, il quotidiano ufficiale del partito comunista cubano.

La scarsità di notizie sulla sua salute e la mancanza di certezze sulla sua data di rientro ha fatto nascere molte ipotesi sul motivo della sua operazione chirurgica, ufficialmente causata da un ascesso pelvico, e sulla gravità della sua condizione medica. Alcuni giuristi dell’opposizione hanno messo in dubbio la costituzionalità del governo del paese “a distanza” da parte di Chávez.