Il mestiere di Alfonso Papa

Gli aggiornamenti di oggi sul caso Bisignani si concentrano soprattutto sul deputato PdL del quale è stato chiesto l'arresto

Anche oggi i giornali si occupano degli sviluppi del caso Bisignani, o della cosiddetta “loggia P4”, per lo più riproducendo parzialmente i contenuti dell’ordinanza con cui la procura di Napoli ha chiesto al gip l’arresto dello stesso Bisignani e del deputato del PdL Alfonso Papa. Ed è proprio su Papa che oggi si concentrano i maggiori approfondimenti.

Chi è Alfonso Papa
Magistrato per dieci anni a Napoli, è stato dirigente del ministero della Giustizia quando il ministro era Castelli restando al suo posto dopo l’arrivo di Mastella. Alle elezioni del 2008 è stato eletto alla Camera nelle liste del PdL (grazie anche all’attività di lobbying di Bisignani). Secondo i pm di Napoli, Alfonso Papa era al centro del circuito delle informazioni giudiziarie riservate che passavano da lui a Bisignani e alla loro presunta associazione. Questo si dovrebbe ai molti contatti posseduti da Papa nella magistratura, nella Guardia di Finanza e, spiega oggi Carlo Bonini su Repubblica, nei servizi segreti. Bisignani ha detto ai pm che “Papa è sicuramente amico di Pollari”, dove Pollari è Nicola Pollari, ex generale della Guardia di Finanza ed ex direttore del SISMI a sua volta coinvolto in passato in una storia di traffico di informazioni riservate (quella di Pio Pompa, qualcuno la ricorderà). Il legame tra Papa e Pollari è confermato da varie altre testimonianze citate da Bonini.

Papa e le donne
Le agenzie di stampa ieri hanno rilanciato molti altri racconti ed elementi riguardo Alfonso Papa, oggi messi insieme e arricchiti soprattutto da Fiorenza Sarzanini sul Corriere della Sera. Molti di questi riguardano tre donne che in modi e circostanze diverse hanno avuto a che fare con lui. La prima si chiama Maria Roberta Darsena, dice di aver conosciuto Papa nel 1999 e di essere stata assunta alle Poste nel 2005 proprio su raccomandazione di Papa. Sempre Papa le avrebbe fatto ottenere una consulenza da 5.000 euro al mese. La seconda si chiama Maria Elena Valenzano ed è stata assistente parlamentare di Papa: anche lei dice di avere consulenze grazie alla mediazione di Papa, che le avrebbe ottenute “in cambio delle informazioni sulle indagini in corso fornite a politici e imprenditori”. La terza si chiama Gianna Sperandio ed è stata convocata dai magistrati perché possiede una delle schede telefoniche utilizzate da Papa e perché abita in un appartamento romano “che risulta a disposizione del parlamentare”. Scrive Fiorenza Sarzanini.

Ai magistrati la ragazza racconta di aver vissuto a Milano e a Roma «ospite a casa di due transessuali, perché io preferisco le donne ma sono intrigata da quel mondo… Papa mi riconosce 700 euro al mese, indubbiamente mi aiuta… Effettivamente ho una Jaguar intestata acquistata nell’ottobre-novembre 2010. Questa macchina che mi è stata regalata da Papa la tengo custodita nel mio garage a Latina. Bollo e assicurazione sono molto cari perciò ugualmente se la vede Papa… Effettivamente anche se ho deciso io di buttare la scheda e quindi non sono stata forzata, Papa mi consigliò di buttarla nell’ottobre 2010. Si trattava di una scheda riservata… L’unica sostanza stupefacente che uso è la marijuana. Il mio consumo medio è di due canne al giorno. È vero che una volta sono andata a Conegliano con una Ferrari F430 di colore nero che mi ha prestato Papa e che a sua volta gli avevano prestato… La mia Jaguar ha i vetri oscurati, anzi mi hanno fatto una multa perché non si possono avere i vetri anteriori destro e sinistro oscurati… L’onorevole Papa mi ha fornito una tessera di riconoscimento emessa dalla Camera dei Deputati per poter accedere a Montecitorio. È stato Papa che mi ha portata a Montecitorio e me l’ha fatta fare. In effetti mi sono telefonicamente rallegrata che non l’avessi con me quando sono stata fermata dalla polizia, non facevo una bella figura che una persona che poteva accedere a Montecitorio si facesse le canne…» .

I regali “nudi”
Alfonso Papa faceva molti regali a queste donne e molti di questi erano “nudi”, cioè senza confezione. Darsena dice di avere ricevuto un Rolex che “non aveva una garanzia nè un’etichetta di alcun negozio”. La stessa cosa vale per “un altro orologio di marca americana contenuto in una semplice scatola non confezionata e senza indicazione” e per diverse borse, “nessuna in confezione regalo”. Il gip scrive che “sembra molto grave, come può agevolmente comprendere chi vive in una città come Napoli, il riferimento al Rolex ‘nudo'”. Anche Bisignani dice di aver ricevuto due orologi da Papa, secondo cui “a Napoli c’è un buon mercato di orologi ed ottimi prezzi”. Poi ci sono le macchine, la Jaguar regalata a Maria Roberta Darsena che poi Papa si riprende falsificando la firma della donna e quella regalata a Gianna Sperandio, di cui ci siamo occupati poco sopra.