In Arizona oltre duemila vigili del fuoco sono alle prese con il secondo più grande incendio nella storia dello stato. L’incendio, battezzato Wallow Fire dal nome della zona in cui si è sviluppato, è scoppiato il 29 maggio nella Foresta Nazionale Apache, nell’Arizona orientale, e si è ingrossato sempre di più, sconfinando a causa dei forti venti nella Contea di Catron in New Mexico. In 15 giorni ha bruciato quasi 180mila ettari di bosco e distrutto 29 case. Oltre novemila persone sono state evacuate dalle cittadine di Springerville, Eagar, Nutrioso, Alpine e Greer. Il fumo causato dall’incendio si è diffuso in tutta la regione mettendo a rischio la salute delle persone fino in New Mexico, in particolare nelle città di Santa Fe e Albuquerque.
Ieri le autorità dell’Arizona hanno detto che la situazione sta tornando sotto controllo e che i vigili del fuoco sono riusciti a contenere il dieci per cento dell’incendio: hanno scavato trincee, appiccato fuochi controllati per togliere nuovo combustibile all’incendio maggiore e scaricato delle sostanze ritardanti per contrastare l’espandersi delle fiamme. L’incendio non dovrebbero crescere ulteriormente e i cittadini che lo desiderano possono ritornare alle loro case, anche se a Springerville, Eagar e South Fork il fumo è ancora molto diffuso e pericoloso per la salute.
L’incendio più devastante della storia dell’Arizona è stato quello di Rodeo/Chediski scoppiato il 18 giugno 2002 nella Riserva di Fort Apache e spento soltanto il 7 luglio. Bruciò 189mila ettari di bosco, nove in più rispetto all’incendio in corso.