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  • Lunedì 2 maggio 2011

La rimonta dell’opposizione in Canada

Si vota oggi, in un'elezione che potrebbe essere decisa da una specie di "terzo polo"

NDP Leader Jack Layton delivers a speech during a campaign rally Monday, April 4, 2011 in London, Ont. (AP Photo/The Canadian Press, Paul Chiasson)
NDP Leader Jack Layton delivers a speech during a campaign rally Monday, April 4, 2011 in London, Ont. (AP Photo/The Canadian Press, Paul Chiasson)

Oggi in Canada si volta per le elezioni federali in seguito al voto di sfiducia sulla legge finanziaria che oltre un mese fa ha fatto cadere il governo del conservatore Stephen Harper. Si tratta di una delle elezioni più imprevedibili della storia del Canada, che potrebbe credibilmente concludersi con una solida vittoria dei conservatori (in vantaggio nei sondaggi), con un governo di minoranza conservatore e persino con la formazione di una coalizione delle opposizioni.

Harper è stato eletto nel 2006 e non ha mai avuto la maggioranza assoluta del parlamento: nonostante questo, il suo governo di minoranza è stato il più lungo della storia del paese. Da subito si è imposto come suo principale avversario Michael Ignatieff, leader del partito liberale che è stato a lungo al potere in Canada nel Novecento. Ignatieff è un personaggio notevole: storico, filosofo della politica, professore universitario e diplomatico, ha insegnato per ventisette anni all’estero tra Cambridge, Oxford e Harvard. Poi è tornato in Canada, nel 2005, è entrato in politica ed è stato eletto in parlamento alle politiche del 2006, a cinquantotto anni. Negli ultimi tempi però i Nuovi democratici, un piccolo partito dell’opposizione guidato da Jack Layton, sembra aver guadagnato molti consensi: sabato era dato dai sondaggi al 31,4 per cento, mentre i liberali di Ignatieff si fermavano al 20,4. I conservatori erano in testa con il 34,6 per cento dei voti.

In campagna elettorale Harper ha ribadito più volte la necessità di ottenere una maggioranza assoluta per tagliare le tasse e guidare il paese fuori dalla crisi economica, minacciando che l’economia verrà distrutta se a vincere fossero le opposizioni. Per Harper sarebbe particolarmente difficoltoso formare un nuovo governo di minoranza, a causa dei suoi ripetuti attacchi agli altri partiti e al suo modo di governare poco incline al compromesso. Se i liberali e i nuovi democratici ottenessero insieme più voti dei conservatori, potrebbero dare il via a una coalizione di centrosinistra.

foto: AP Photo/The Canadian Press, Paul Chiasson