Esplorando il corpo umano

La mostra di Berlino che espone cadaveri che pedalano e giocano a scacchi (c'è anche una giraffa, a dire il vero)

Oggi a Berlino apre Body Worlds, la mostra itinerante diventata famosa per l’esposizione di sezioni e parti del corpo umano trattate con la plastinazione. Questa particolare tecnica consiste nel sostituire i liquidi del corpo umano con polimeri di silicone (i polimeri sono catene di molecole), processo che permette di conservare i tessuti intatti mantenendo inalterati i colori e arrestando la decomposizione. La prima mostra di questo tipo fu organizzata nel 1995 a Tokyo in Giappone e da allora le esposizioni di corpi umani trattati, e messi nelle pose più disparate, sono state ospitate da più di cinquanta musei tra l’America del Nord, l’Asia e l’Europa.

La mostra di Berlino è dedicata principalmente al cuore e alle malattie cardiovascolari. Il messaggio dell’esposizione è che attraverso una vita più sana, ottenibile curando meglio l’alimentazione e muovendosi di più, si possono tenere a bada pressione sanguigna ed efficienza del muscolo cardiaco evitando spiacevoli sorprese. Oltre ai corpi degli esseri umani, ci sono anche alcuni corpi di animali, come quello di una giraffa.

La tecnica della plastinazione è stata inventata e brevettata dall’anatomopatologo tedesco Gunther von Hagens tra i 1977 e il 1978. Per molti anni questo processo è stato utilizzato per conservare piccole porzioni di tessuto, ma successivamente von Hagens perfezionò la tecnica ottenendo un sistema utile per trattare intere parti del corpo umano e di altri animali.

Per la plastinazione completa di un corpo sono necessarie circa 1500 ore di lavoro. Il cadavere viene trattato in tempi molto rapidi con formalina, un potente battericida che consente di uccidere i microorganismi che portano alla decomposizione dei tessuti. Poi si procede alla dissezione per preparare e mettere in evidenza le parti del corpo che saranno esposte. Terminata questa procedura, viene realizzato un bagno nell’acetone per rimuovere dal corpo l’acqua e i tessuti grassi solubili.

Il cadavere viene poi sottoposto all’impregnazione forzata, il passaggio fondamentale della plastinazione, all’interno di contenitori sigillati. All’acetone viene sostituito il silicone, che penetra nelle cellule e le “plastifica”. Mentre il corpo è ancora mobile, segue il suo posizionamento per fargli assumere una determinata posa e in genere ci si aiuta con spaghi, mollette, aghi e sostegni. Infine, si procede alla solidificazione che può richiedere diversi giorni per essere completata a seconda dei polimeri utilizzati per la plastinazione.