I commentatori in tribunale
Negli Stati Uniti un caso giudiziario potrebbe richiedere l'identificazione di tutti i commentatori di un quotidiano locale
Sharon Hyde, 60 anni, è la moglie dell’ex sindaco di Island Lake, un paesino a nordovest di Chicago. Sta affrontando un processo per aver finto di lavorare per dieci anni come direttrice in un asilo della cittadina, ricevendo più di 100.000 dollari di stipendio senza presentarsi mai sul luogo di lavoro. Rischia fino a trent’anni di carcere. Uno dei testimoni dell’accusa sarà Thomas Martin, un ex amministratore finanziario della cittadina.
Secondo la difesa, Thomas Martin, usando uno pseudonimo, lasciò diversi commenti negativi in fondo agli articoli che il sito del quotidiano locale Daily Herald pubblicò sul caso di Sharon Hyde. Di conseguenza, l’avvocato difensore della Hyde ha chiesto che il giornale fornisca l’identità di tutti coloro che hanno commentato sulla storia di Island Lake negli ultimi due anni. Se riuscirà a dimostrare che Martin ha fatto in passato diversi commenti negativi su Sharon Hyde, la difesa conta di presentare il testimone come inattendibile, perché in possesso da tempo di pregiudizi nei confronti dell’imputata.
Non è la prima volta, dice l’Huffington Post che riporta la storia, che un sito è chiamato da un giudice a fornire l’identità dei suoi commentatori. A marzo dello scorso anno fece grande scalpore la decisione di un tribunale di obbligare un giornale locale di Ottawa, Illinois (casualmente, una cittadina poco distante da Island Lake) di individuare un suo commentatore che aveva insinuato che una coppia di coniugi avesse pagato tangenti per poter trasformare la propria abitazione in un bed and breakfast. La coppia aveva deciso di fare causa al commentatore anonimo per calunnia, e il tribunale aveva dato loro ragione.