Nel Maine si litiga per un murale

Il governatore vuole rimuovere dagli uffici del governo un'opera che ritiene troppo "sindacalista"

Ad Augusta, nella sede del Dipartimento del Lavoro del Maine, c’è un murale che raffigura la storia dei lavoratori nello stato del Maine, realizzato dall’artista Judy Taylor e composto da undici pannelli che illustrano personaggi, manifestazioni ed eventi storici. Da quattro anni si trova nell’atrio dell’edificio, proprio di fronte alla reception, in tutti i suoi undici metri di larghezza. Ora probabilmente verrà rimosso: secondo il governatore repubblicano, Paul LePage, farebbe propaganda a favore dei sindacati.

Il governatore ha dichiarato tramite una portavoce di aver ricevuto lamentele da parte di alcuni imprenditori, ma ha reso noto solo il fax che avrebbe ricevuto da un anonimo indignato:

In questo murale ho notato una figura che assomiglia molto al precedente commissario del lavoro. Studiando l’opera ho osservato anche che non è altro che propaganda per portare avanti gli obiettivi dei movimenti sindacali. Per un attimo mi è sembrato di essere in Corea del Nord, dove usano murale come questo per fare il lavaggio del cervello alle masse.

Adrienne Bennett, portavoce di LePage, ha detto così: «Il Dipartimento del Lavoro opera allo stesso modo per gli impiegati e per i datori di lavoro: l’immagine che diamo deve riflettere questa neutralità». Taylor, l’artista, replica stupita che il murale si limita a raffigurare fatti storici senza prendere le parti di nessuno. Ma non è l’unica a essere perplessa o indignata dalla decisione dell’amministrazione: a essere contrari alla rimozione dell’opera, oltre a rappresentanti sindacali e di gruppi progressisti («I cittadini del Maine hanno eletto LePage per creare posti di lavoro, non per ridecorare gli uffici pubblici»), ci sono anche rappresentanti di gruppi imprenditoriali e docenti universitari.

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